Un dossier elaborato da Uil Scuola Rua ha evidenziato i numeri in crescita del precariato della scuola: in otto anni, dal 2015 al 2023, si è passati dal 12% al 24%, arrivando al dato attuale: 234.576 insegnanti precari su un totale di 943.68 docenti in servizio. A questi numeri si aggiungono anche quelli del personale Ata: secondo il dato di analisi relativo al 2023, il 21,64% del personale ha un contratto a tempo determinato, otto anni fa la percentuale era del 12,75%.
A commentare i dati è il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, che ha osservato: “Le situazioni politiche da affrontare prima di qualsiasi soluzione tecnica dovranno necessariamente scaturire dalla presa d’atto che il sistema di reclutamento – comprese le numerose procedure concorsuali – e le politiche di investimento nei riguardi del precariato, attuate finora, sono state fallimentari”.
“Lo dicono i numeri – ribadisce D’Aprile commentando i dati del dossier – con i quali la politica deve smettere di giocare nel rispetto delle persone – i precari – che vivono una quotidianità fatta di disorientamento senza alcuna certezza per il proprio futuro. La via maestra è rappresentata dagli investimenti. Le soluzioni le abbiamo fornite. La strada giusta non è tagliare le risorse per far quadrare i conti del bilancio, ma investire sulla scuola per garantire stabilità al personale interessato. Solo così si potrà risolvere questa criticità”.
E conclude: “Un cambio di rotta che deve partire dalla consapevolezza che, senza la stabilizzazione del personale, si pregiudica la qualità della scuola e inevitabilmente le sorti delle nuove generazioni e, quindi, di questo paese”.
L’analisi statistica condotta dalla Uil Scuola Rua consente di analizzare per ogni anno scolastico e per profilo professionale la mappa della precarietà a scuola. Una mappa temporale che consente di leggere, anno per anno, l’andamento delle immissioni in ruolo e quello del personale supplente.
In base ai dati raccolti, la Uil Scuola Rua ha studiato alcune proposte percorribili che riportiamo di seguito.
Personale docente / Immissioni ruolo
• Utilizzare le Gps di 1 fascia, per posti di sostegno e posto comune, come canale strutturale di assunzione per coprire i posti rimasti vacanti, una volta terminate le immissioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle concorsuali.
• Eliminare l’anomalia della distinzione tra organico di fatto e organico di diritto che rappresenta una condizione anacronistica rispetto alla reale situazione nelle scuole italiane.
Ricordiamo che per stabilizzare 250 mila precari basterebbero 180 milioni di euro, con un costo per unità di personale di 716,12 euro [cifre ancora valide calcolate in uno studio di fine 2022 a cui si rimanda https://uilscuola.it/wp-content/uploads/2022/11/STUDIO-UIL-SCUOLA-RUA-costo-stabilizzazione-precari-021122.pdf].
Personale docente / Supplenze sul sostegno
Bisogna garantire il più possibile che gli alunni con disabilità abbiano un docente specializzato, come previsto dalla Legge Quadro sulla disabilità 104/92. A tal fine, una volta esaurita la prima fascia sostegno delle GPS della propria provincia, bisogna adottare soluzioni efficaci per assumere insegnanti specializzati da altre province, prima di passare a nominare da seconda fascia GPS o da graduatorie incrociate docenti non specializzati. Le soluzioni possibili sono:
• L’adozione della mini-call veloce per assegnare in modo obiettivo e trasparente gli incarichi a tempo determinato per i posti residuali di sostegno. Soluzione già praticata, per esempio, negli ultimi due anni per i contratti a tempo determinato finalizzati al ruolo.
• La creazione di graduatorie nazionali e/o regionali per gli insegnanti di sostegno, con la possibilità di indicare preferenze su base regionale/nazionale.
• Concedere agli insegnanti specializzati su uno specifico grado di scuola di produrre domanda su posti di sostegno in altri gradi di scuola della stessa provincia, qualora siano esauriti i docenti specializzati, prima di nominare docenti che, pur essendo dello stesso grado in cui vi sia la disponibilità del posto, sono privi di specializzazione.
Personale ATA /Organici
Il sistema di calcolo dell’organico ATA continua a basarsi su una serie di parametri numerici come il numero dei plessi, il numero degli alunni e di quelli con disabilità. Bisogna invece tenere conto anche: per gli assistenti amministrativi del disbrigo di pratiche anche non scolastiche che richiedono particolare attenzione, professionalità e necessità di formazione. Per i collaboratori scolastici la responsabilità della sicurezza verso gli alunni.
Personale ATA / Assunzioni in ruolo
Va autorizzato ogni anno il 100% del turnover.
Nello scorso anno scolastico su 27.704 posti vacanti, ne sono stati autorizzati, per le immissioni in ruolo, meno della metà (10.116).
Personale ATA / Supplenze brevi per collaboratori scolastici
La soluzione può essere trovata nell’introduzione di una graduatoria, su base volontaria, per le supplenze di pochi giorni, con particolari e celeri modalità di interpello e con immediata presa di servizio.
Ciò analogamente a quanto già previsto per il personale docente della scuola dell’infanzia e della primaria (“supplenze fino ai 10 giorni”) personale al quale è consentito, al momento dell’aggiornamento delle graduatorie, di dichiarare tale disponibilità per un certo numero di scuole.
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