Bloccare il calendario delle prove del concorso straordinario, sospese a causa dell’emergenza sanitaria tutt’ora in atto: a chiederlo, con una lettera alla ministra dell’Istruzione, è il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Il sindacalista ha spiegato che la ripresa della fase concorsuale riservata ai docenti della secondaria, dal 15 febbraio, “non prevede prove suppletive, nonostante i diversi pronunciamenti dei Tar”: questa mancanza, sostiene Turi, “avrà conseguenze giudiziarie che andranno a frustrare gli obiettivi di mettere in ruolo i vincitori già a settembre prossimo”.
Secondo Turi sarebbe bene “procedere con un ripensamento delle assunzioni e delle stabilizzazioni di tutti i lavoratori precari al fine di poter dare anche una garanzia di funzionalità per la scuola”.
Perché, dice il sindacalista, “il sistema di reclutamento, con le quattro procedure concorsuali straordinarie e ordinarie bandite la scorsa primavera, si è rivelato inattuabile”.
Ecco i motivi per cui occorre fermare: “Il concorso straordinario, che prevede l’immissione in ruolo di 33 mila insegnanti, è rimasto bloccato per tre mesi e il rischio di non avere le graduatorie è più che reale. Il concorso ordinario non è neanche partito, e richiederà tre o quattro anni per essere portato a termine”.
“Ora bisogna guardare ad anno scolastico che continui, in presenza e in scurezza, e mettere in atto misure che garantiscano il prossimo”.
Secondo Turi, “le immissioni in ruolo previste, rappresenteranno una goccia nel mare magnum del precariato che, con i numerosi pensionamenti per il prossimo anno, cresce di 35 mila unità di docenti”.
“I dati parlano da soli: a settembre il Governo dava il via libera a 84 mila nomine. Ne sono state effettuate meno di 20 mila”. E questo ha comportato che “la scuola italiana è passata da 150 mila a 200 mila supplenze, con un incremento verticale dei contratti a termine e del precariato.
Situazione senza precedenti che mina profondamente la continuità didattica e pregiudica il diritto all’istruzione dei ragazzi.
Turi, quindi, torna a presentare la sua proposta: “alla scuola serve un meccanismo di reclutamento snello, organici triennali per consentire di assegnare contratti a tempo di stessa durata per superare l’annualità e consentire la stabilizzazione”.
La soluzione economica sarebbe nel Recovery Plan: “ci sarebbero le risorse per agire sugli organici, sulla necessità di riformare profondamente l’attuale sistema, su cui lo stesso Governo ha indicato l’opportunità: non possiamo perdere anche questa occasione straordinaria”, conclude il sindacalista.
Ancora censure nelle scuole degli Stati Uniti : in Florida sono tantissimi i libri che…
Ormai manca poco all'attesissima pubblicazione del prossimo bando del concorso docenti 2024. Come ha già…
Nella puntata del daytime di oggi, 19 novembre, del talent show Amici, in onda su…
La fotografia delle scuole siciliane, che emerge da una ricognizione effettuata dalla Cgil, non è…
L'USR per l'Umbria ha fornito importanti chiarimenti in merito alla procedura di assunzione e presa…
Le parole del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, pronunciate durante la presentazione della…