Attualità

Precedenza assoluta ai docenti con specializzazione nelle supplenze di sostegno: in arrivo la norma di legge

Nella giornata del 26 marzo 2024, in CdM, è stato approvato il Decreto Semplificazioni, che avrà importanti ricadute anche sul sostegno agli alunni  con disabilità e  sulla loro continuità didattica.

Il predetto Decreto, in pratica, all’art 16, prevede la priorità per i docenti con specializzazione nell’attribuzione delle cattedre di sostegno. Mi verrebbe da dire: Era ora!
I docenti in possesso del titolo di specializzazione per il sostegno che hanno svolto una supplenza annuale o fino al 30 giugno, infatti, avranno la precedenza assoluta nella conferma sul medesimo posto l’anno successivo.
Inoltre, il medesimo DL Semplificazioni, al fine di garantire  la continuità  didattica,  dispone che, su richiesta delle famiglie, i docenti precari, anche senza specializzazione, che abbiano svolto almeno tre anni di servizio su posto di sostegno o che siano stati chiamati da Gae/GPS, potranno essere confermati nelle supplenze al 30 giugno, potendo usufruire di un punteggio aggiuntivo.

Tale misura,in sostanza, rappresenta il primo step che fa da “trampolino” all’imminente modifica ministeriale del Regolamento delle supplenze, in modo da consentire la conferma dei docenti precari sui posti ricoperti per tutta la durata del ciclo scolastico frequentato dagli studenti con disabilità che sono loro affidati, nel pieno accordo fra le famiglie e le istituzioni scolastiche.

Nonostante le suddette novità del Decreto Semplificazioni e prossime modifiche del Regolamento delle supplenze vadano finalmente nella “sacrosanta” direzione di assicurare una maggiore continuità didattica agli studenti con disabilità, tuttavia, a mio modesto avviso, senza il definitivo passaggio dei docenti per  il sostegno nell’Organico di diritto ed un piano “a lungo termine” di assunzione degli insegnanti specializzati soprattutto nelle Regioni del Sud, , risulterà impossibile ottenerla pienamente.

Per non parlare dell’obbligo di permanenza dell’insegnante specializzato di ruolo per l’intero ciclo d’istruzione seguito dal suo alunno con disabilità (infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado). Ma questa è un’altra triste storia che sta rischiando di far diventare tale civilissimo obiettivo inclusivo da sempre rivendicato dalla FISH in una sorta di “sogno  proibito”!
Solo realizzando concretamente le tre condizioni “strutturali” di cui sopra, pertanto, sarà possibile garantire un’effettiva continuità didattica e realizzare a pieno l’inclusione scolastica degli alunni/studenti con disabilità del nostro Paese.

Gianluca Rapisarda

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