Preiscrizione all’Università, quest’anno c’è “UniversItaly”

Archiviato il vecchio portale “UNIverso” – utilizzato negli anni precedenti per le preiscrizioni – il Miur ha lanciato UniversItaly, definito “il portale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, creato appositamente per accompagnare gli studenti nel loro percorso di studi”.
Il sito, presentato come “porta d’ingresso che permette di entrare nel mondo dei corsi di laurea e istruzione superiore in Italia”, è rivolto agli studenti e alle famiglie degli alunni che frequentano gli istituti di istruzione secondaria di II grado, alle scuole superiori “che vogliano monitorare la propria didattica”, ma anche agli studenti universitari “che vogliono continuare gli studi” e agli atenei “che vogliono proporre in maniera chiara e funzionale la propria offerta formativa”.
Sono contenute anche notizie sulle prove di ammissione (quest’anno anticipate a luglio – per “professioni sanitarie”, invece, restano a settembre – dal minsitro Profumo), contestate dalle associazioni studentesche ed anche da parte degli ambienti universitari (con diversi ricorsi ai tribunali amministrativi contro l’accesso a numero “chiuso”), relative ad alcuni corsi previsti dalla legge n. 264/99. Sono anche possibili “simulazioni” delle prove.
Secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale n. 220 dello scorso 26 marzo (“Modalità per le preiscrizioni all’Università e alle Istituzioni dell’Alta formazione artistica e musicale per l’a.a. 2013-2014”) gli alunni che frequentano l’ultimo anno della scuola secondaria superiore, interessati all’accesso ai corsi di studio delle Università, delle Scuole superiori per mediatori linguistici, delle Accademie,  dei Conservatori e degli Istituti tecnici superiori (Its) nonché ai percorsi formativi universitari delle accademie militari e navali, possono preiscriversi, sino al 31 maggio 2013, utilizzando la scheda on line disponibile nella sezione preiscrizioni del sito http://www.universitaly.it/.
Gli studenti possono indicare, in ordine di priorità, fino ad un massimo di tre corsi di studio per ciascuna delle suddette istituzioni. Peraltro, sarà possibile modificare le opzioni al momento dell’effettiva iscrizione (le preiscrizioni sono solo “orientative”) da formalizzare dopo il superamento degli esami di Stato conclusivi dei percorsi degli istituti secondari di II grado.
Ma quet’anno c’è una novità: per l’accesso alle preiscrizioni occorre registrarsi.
Oltre a una specifica sezione sull’orientamento (con informazioni anche sulle borse di studio e sul supporto agli studenti diversamente abili, nella suddetta area vi sono informazioni su Università, Accademie e altre Istituzioni Afam, Conservatori e Istituti superiori di studi musicali, Its (istituti tecnici superiori).
Peraltro, nell’apposito decreto Miur del 26 marzo scorso, relativo alle modalità di effettuazione delle preiscrizioni per l’anno accademico 2013/2014, viene ribadito che “la preiscrizione è finalizzata, prioritariamente, alla predisposizione e alla fruizione di iniziative e attività di orientamento, nonché alla programmazione dell’offerta e dei servizi destinati agli studenti da parte delle Istituzioni formative interessate”.
Ma se la scadenza è fissata al 31 maggio (e i dati saranno resi noti solo a giugno, in pratica quando chiudono le scuole e a pochissimi giorni dagli esami di Stato), come si possono organizzare – e lo avevamo segnalato anche negli anni precedenti – attività di orientamento basate sulle informazioni acquisite, appunto, dopo le procedure di preiscrizione? Semmai, tali iniziative sono state realizzate prima delle preiscrizioni, spesso limitate ai classici “saloni”, che a volte rischiano di essere un po’ dispersivi e privi del necessario raccordo tra istituzione scolastica ed università.
Un sistema, quello delle preiscrizioni, che era stato introdotto dal decreto Murst n. 245/97 (concernente il “regolamento recante norme in materia di accessi all’istruzione universitaria e di connesse attività di orientamento”) proprio per consentire agli atenei di programmare e migliorare la propria offerta organizzativa e didattica anche in base al numero delle preventivate immatricolazioni ai vari corsi di studio nel successivo anno accademico. Così da evitare anche comode giustificazioni al fatto che alcuni atenei organizzano per determinati corsi – in alcune università per tutti i corsi di laurea, persino per quelli in cui le richieste di immatricolazione (effettive, non la semplice preiscrizione) è inferiore al numero dei posti messi a disposizione: e tale scelta non può essere quindi motivata dalla incapacità di accogliere gli studenti per mancanza di strutture, laboratori e docenti numericamente adeguati, ma per motivi di “cassa” visto i costi da sostenere per effettuare le prove selettive! E spesso famiglie e studenti scelgono di partecipare a più prove, proprio per evitare (o almeno limitare il rischio) di restare esclusi dall’Università, grave lesione del diritto allo studio, quando, invece, la selezione dovrebbe avvenire al termine degli anni di corso – come hanno sostenuto anche alcune associazioni studentesche – se non si riescono a superare gli esami delle materie e non tramite “quiz preventivi” (precedenti all’immatricolazione) a carattere neppure disciplinare, il cui esito è legato a tanti fattori, anche semplicemente emotivi. E la logica delle preiscrizioni è anche quella di pianificare attività funzionali alla verifica delle opzioni espresse dagli studenti delle classi terminali delle scuole superiori, per far acquisire loro la conoscenza degli obiettivi formativi specifici dei corsi, le disponibilità delle strutture didattiche e i servizi a disposizione, le eventuali attività formative propedeutiche, ecc. 
Proprio per tali motivi, di carattere organizzativo per gli atenei, negli anni immediatamente successivi alla sua istituzione, la preiscrizione ai corsi universitari veniva effettuata nel mese di novembre.
Andrea Toscano

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