Lo studio è stato realizzato dall’Ufficio Statistico del Murst e mette in evidenza alcune costanti: innanzitutto le scelte sono basate più sugli interessi personali che sulle reali possibilità occupazionali; le "lauree lunghe" continuano ad essere preferite a quelle "brevi", mentre giurisprudenza resta la facoltà più gettonata.
La sede più richiesta è Milano (poco meno del 14% dei pre-iscritti ha indicato infatti una università di questa città), seguita da Roma (13%), Bologna (7%), Napoli (7%) e Torino (6%).
Ma quali sono i motivi che stanno alla base della scelta ?
L’interesse personale – come si è detto – si colloca al primo posto (47%), mentre lo sbocco lavorativo viene indicato solo dal 36% degli studenti; contano però anche la buona riuscita nella materia (10%) e le informazioni ricevute (5%).
I consigli delle famiglie sono invece pressochè inutili in quanto risultano decisivi solo per due studenti su cento.
Dopo Giurisprudenza (facoltà prediletta sia dagli studenti che dalle studentesse) le facoltà che riscuotono l’interesse delle future matricole sono Economia per i maschi e Medicina per le femmine.
I risultati di questa indagine non fanno altro che confermare i dati reali pubblicati proprio in questi giorni nel volumetto ”Universita’ e lavoro, statistiche per orientarsi”, redatto dall’Istat e in corso di distribuzione fra il mezzo milione di studenti dell’ultimo anno di scuola superiore.
Nonostante gli sforzi fatti in questi ultimi anni per fornire informazioni adeguate agli studenti, resta il fatto che il percorso universitario di moltissimi studenti è disseminato ancora di insuccessi ed abbandoni.
Solo il 40 per cento infatti degli iscritti riesce a laurearsi
I corsi di laurea più colpiti dagli abbandoni sono quelli scientifici, biologici e politico-sociali. Gli studenti ottengono i migliori risultati sono i liceali (il 54 per cento riesce a conseguire la laurea), seguiti da coloro che provengono dagli istituti magistrali.
Non a caso il Ministro della Ricerca e dell’Università, Ortensio Zecchino, dà grande importanza all’attività di orientamento ed ha annunciato proprio in questi giorni che la Corte dei Conti ha dato via libera ad un provvedimento che mette a disposizione 1500 miliardi per iniziative promosse dall’Università.
In futuro, infatti, saranno proprio le Università a dover svolgere opera di informazione ed orientamento nella fase delle pre-iscrizioni.
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