Incentivare gli insegnanti che scelgono di trasferirsi a lavorare e vivere in territori ‘difficili’, come le piccole isole o le zone montane”. È la proposta di legge che il Pd ha presentato in Commissione Cultura il 4 marzo, al fine di garantire continuità didattica agli alunni con minori chance di successo formativo.
“La legge sulla continuità didattica – fa sapere le prima firmataria della proposta di legge, Caterina Pes, deputata del Pd – è stata incardinata in commissione scuola ed inizia così il suo percorso parlamentare, che mi auguro possa essere il più breve possibile vista la priorità che il diritto allo studio ha per questo governo”.
Pes spiega, quindi, che la “proposta mira a favorire la funzionalità e la continuità didattica in quei territori che, per ragioni geografiche sono difficili da raggiungere o sono poco popolati, come le piccole isole o le zone montane”. L’on. democratica entra quindi nel vivo della proposta: “si tratta di una norma che vuole garantire il diritto allo studio a tutti gli alunni attraverso un meccanismo premiale per quegli insegnanti che scelgono di trasferirsi a lavorare e vivere in territori ‘difficili’ crediamo che il diritto di cittadinanza, e dunque anche quello allo studio, debba valere per ogni italiano, a prescindere dal luogo dove si nasce”, conclude Pes.
Anche se non è specificato, sembra di capire che nella proposta del Pd è previsto una sorta di ‘blocco’ pluriennale per i docenti che accettano di lavorare nei territori difficili. In cambio, però, di un adeguato premio. Staremo a vedere se la proposta andrà avanti.
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