Il 22 ottobre, al Ministero dell’Istruzione e del Merito, cinque scuole italiane riceveranno il ‘Premio Scuole Internazionali’, istituito dalla Fondazione Intercultura, che riconosce i meriti di quegli istituti che operano un processo di apertura al mondo attraverso progetti di scambi e mobilità internazionale.
Quest’anno, la palma delle scuole più internazionali d’Italia la ricevono l’Istituto di Istruzione Superiore “Pietro Scalcerle” di Padova, il Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Perugia, il Liceo Statale “Eugenio Montale” di Pontedera (PI), il Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Potenza e l’istituto d’istruzione Superiore “Augusto Capriotti” di San Benedetto del Tronto.
Accolgono con soddisfazione il giusto riconoscimento della loro azione didattica in chiave europeistica e internazionale gli studenti, i docenti e i dirigenti delle scuole selezionate. In particolare, sul sito dell’IIS ‘Capriotti’ di San Benedetto del Tronto, si legge tutto il compiacimento della comunità scolastica che vede riconosciuta la dimensione internazionale e globale messa in atto nei processi di innovazione scolastica con lo scopo di formare cittadini del mondo.
Ma qual è il percorso che conduce a questo bel momento finale di premiazione?
Tutto parte dalla Fondazione Intercultura e dal suo Osservatorio Nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca, creato nel 2009 per il dialogo tra le culture e gli scambi giovanili internazionali, che si propone di documentare quanto avviene in Italia in questo settore e di stimolare l’apertura delle scuole al resto del mondo. Al progetto collaborano il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e l’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola.
In cosa consiste concretamente l’internazionalizzazione di una scuola e come si fa, soprattutto, a compilare una classifica tra istituti, a stabilire se una scuola è più internazionale di un’altra?
Ce lo dice il sito della Fondazione Intercultura, nella pagina dedicata al progetto ‘Scuole internazionali’. E ce lo dice partendo da una definizione: l’internazionalizzazione della scuola può essere definita come il processo intenzionale e trasformativo di inclusione delle dimensioni internazionale, interculturale e globale all’interno della scuola nella sua globalità allo scopo di innalzare il livello qualitativo dell’istruzione per tutti gli studenti, i docenti e il personale e apportare un contributo significativo alla società.
Entrando poi nel dettaglio, l’Osservatorio propone l’utilizzo di un apposito Indice di internazionalizzazione e ne monitora l’andamento nel tempo attraverso rilevazioni effettuate dall’Istituto di sondaggi IPSOS. Gli elementi che compongono l’indice sono numerosi e possono essere sintetizzati in tre grandi aree: Lingue, Progetti e mobilità, Coinvolgimento della scuola. Alla prima appartengono, ad esempio, l’insegnamento linguistico curricolare ed extra-curricolare, l’attivazione di percorsi bilingue, la realizzazione di Debate in lingua; della seconda fanno parte l’organizzazione o l’adesione a progetti europei e internazionali, il numero di studenti che partecipano ad un programma di mobilità all’estero, la valorizzazione della lingua e della cultura degli studenti immigrati; la scuola, infine, è ritenuta coinvolta quando è attiva in ambito internazionale, quando favorisce la trattazione di tematiche di carattere interculturale nell’ambito dell’educazione civica, oppure quando partecipa a una rete che promuove l’internazionalizzazione.
Le scuole che ritenessero di avere questi requisiti – e sono molte oggi in Italia – possono intanto autovalutarsi con il simulatore messo a disposizione su scuoleinternazionali.org e poi, eventualmente, adottare formalmente il protocollo di valutazione Intercultura.
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