Sono stati premiati, venerdì 19 novembre, a Roma, presso la sala Giulio Cesare del Campidoglio alla presenza del sindaco Walter Veltroni, i vincitori del concorso scolastico internazionale "Global junior challenge", giunto alla terza edizione e caratterizzato da progetti innovativi prodotti in oltre 70 Paesi che si avvalgono delle tecnologie informatiche per migliorare l’educazione e la formazione dei giovani.
La manifestazione di quest’anno, alla cui fase finale hanno sono stati ammessi 85 progetti, è stata contraddistinta dall’alto numero di iniziative di carattere sociale. Il sindaco Veltroni ha consegnato la lupa capitolina ai tre progetti che si sono imposti a cospetto di ben 647 iniziative provenienti da tutti i continenti: nella categoria under 10 si è imposto "Un nuovo mondo in uno, due, tre passi…", realizzato da una scuola elementare belga ed incentrato sulle possibilità di interazione offerte da internet nel campo dell’ecologia e della salute; ad aggiudicarsi il primo posto nella fascia 10-15 anni è stato il progetto "Noi e i bambini", ideato e condotto da una scuola media canadese dove si è pensato di avvicinare i ragazzi al tema della pace attraverso giochi di ruolo on line, nei quali gli studenti si fingono di essere membri delle Nazioni Unite; "e-Learning e Sars", realizzato da una scuola superiore di Hong Kong, ha invece vinto il primo posto per le iniziative fino a 18 anni: il progetto è ispirato al periodo di crisi del marzo 2003, quando nella città giapponese tutte le scuole furono chiuse in seguito alla infezione del virus della Sars, ma l’attività didattica continuò grazie alle lezioni offerte via internet.
"La globalizzazione, governata dall’alto e tarata sulle esigenze delle economie più forti, amplia e non riduce il disavanzo tra paesi ricchi e poveri– ha ricordato Veltroni – la scuola può allora essere un terreno di sviluppo per la ricerca tecnologica. In Senegal ogni mille abitanti solo 22 possiedono una linea di telefono fisso e ancora meno, appena 10, la connessione ad Internet; in Italia, sempre ogni mille abitanti, i possessori di telefono fisso sono 481 e 352 quelli forniti di connessione al Web; in Norvegia il rapporto sale rispettivamente a 734 e a 702. E’ evidente come questo divario digitale possa essere una spia del grado di disuguaglianza di tecnologie distribuite per il mondo, come confermato di recente dal rapporto sullo sviluppo umano delle Nazioni unite".
La premiazione è stata preceduta da un introduzione di Tullio De Mauro, presidente del consorzio "Gioventù digitale", un’organizzazione non profit, fondata dal Comune di Roma e da sei grandi aziende di informatica e telecomunicazioni (Acea, Elea, Engineering, eWorks, Wind e Unisys), finalizzata a promuovere l’alfabetizzazione digitale tra i giovani. Un premio speciale per le pari opportunità è stato assegnato da Mariella Gramaglia, assessore del Comune di Roma, ad un istituto di Gerusalemme, autore del progetto "E-Tlalim: la scuola virtuale per i bambini costretti a casa con particolari necessità". Menzioni e contributi economici sono stati assegnati per una serie di progetti realizzati da una scuola macedone ("I giovani hanno qualcosa da dire contro il terrorismo"), brasiliana ("Accessa Sao Pauolo") e del Ghana ("Ict per lo sviluppo strumento strategico nella lotta mondiale contro l’infezione da Hiv/Aids").
La conclusione del concorso è giunta dopo quattro giorni di appuntamenti, convegni e workshop a cui hanno partecipato esperti mondiali della didattica: almeno 6mila giovani hanno visitato gli stand al palazzo dei Congressi a Roma con tutti i progetti esposti. Tre le aree in cui si sono particolarmente incentrati i processi di innovazione tecnologica nel campo formativo: la didattica, il mondo del lavoro e la formazione permanente. Una delle particolarità dei 647 progetti complessivi pervenuti al "Global junior challenge" è il coinvolgimento attivo degli adulti, anche appartenenti alla terza età: alcune iniziative (Nonni su internet, Adotta una scuola, Donne e nuove tecnologie), sono state infatti caratterizzate da una particolare propensione allo scambio di esperienze tra generazioni avvalendosi dell’ausilio dei nuovi linguaggi e degli strumenti introdotti dalla tecnologie informatica, come i forum interattivi e le newsletter.
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