Tecnologia e disabilità: un binomio inscindibile che consente di avere tante soluzioni in grado di cambiare la vita delle persone disabili.
Un risultato frutto di tanto lavoro da parte di giovani Makers e innovatori. In Italia, una delle realtà che maggiormente sta spingendo per mettere le conoscenze tecnologiche al servizio delle persone disabili è “Cuore Digitale”, l’associazione senza scopo di lucro, nata a marzo del 2015 con l’obiettivo di promuovere la cultura digitale come elemento attivo dell’economia, della politica, del lavoro, della medicina e della solidarietà, sta diventando un punto di riferimento in particolare nel territorio di Roma per tutte le Start-up, Makers e Sviluppatori Made in Italy a vocazione solidale.
L’associazione ha organizzato una maratona informatica di due giorni, 29 e 30 settembre, presso la sala “Roma per il Giubileo. La manifestazione denominata “hackathon inclusivo”, al suo secondo anno ha visto come protagonisti giovani talenti innovatori, studenti e ricercatori, tutti chiamati a sfidarsi, in un clima di massima solidarietà a colpi di competenze tecnologica e creatività.
Tutti uniti in una sfida che aveva come obiettivo quello di realizzare, un prototipo digitale col supporto di Intel e Fondazione IBM, che aiuti a migliorare la qualità della vita dei ciechi.
“Questo è un premio” spiega Gianluca Ricci, presidente e fondatore dell’associazione “al riconoscimento del merito personale di coloro che, operando nell’ambito dell’innovazione tecnologica e si distinguono nel sociale”
Il premio “Cuore Digitale” cui hanno partecipato 42 ragazzi organizzati in 8 team, realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi Roma è stato assegnato da una giuria di qualità, composta da esperti del settore, Università ed istituzioni al team 2 che ha sviluppato l’APP “Arianna”, un progetto che intende aiutare i ciechi ad orientarsi nei diversi luoghi abituali della vita quotidiana. L’ APP è pensata per supermercati e negozi e consente agli ipovedenti una maggiore autonomia nella scelta dei prodotti e grazie all’utilizzo del Blueetooth e NFC è infatti in grado di conoscere la posizione dell’utente fornendo inoltre le informazioni sul prodotto e una guida sullo scaffale.
Molto interessanti anche le altre innovazioni, tra cui evidenziamo il lavoro del Team 3 che ha sviluppato un’APP in grado di facilitare l’orientamento delle persone disabili attraverso Gropen, che permette di usufruire di una mappa tattile, oppure i ragazzi del Team 6 che hanno lavorato alla realizzazione di un dispositivo, chiamato VISIO, che suggerisce al disabile il percorso più sicuro sia indoor che outdoor, tramite la tecnologia laser scanner (Kinect) e ultrasuoni, l’apparecchio che permette di scannerizzare lo spazio in cui la persona si trova.
Una dimostrazione di come le tecnologie cosiddette assistite possono essere utilizzate per migliorare la vita delle persone affette da specifiche disabilità e possono essere uno strumento riabilitativo e di compensazione delle abilità residue.
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