Un liceo di Padova ha recentemente sollevato un acceso dibattito sulla meritocrazia scolastica con la sua iniziativa annuale “Serata delle Eccellenze”. Per il terzo anno consecutivo, l’istituto ha deciso di premiare con una borsa di studio del valore di 100 euro gli studenti che hanno mantenuto una media superiore al 9 durante l’anno scolastico. Quest’anno, 51 studenti riceveranno questo riconoscimento.
La decisione, tuttavia, ha suscitato polemiche e critiche, soprattutto da parte della Rete degli studenti medi. Secondo quanto riporta Il Mattino di Padova, la coordinatrice della rete ha espresso forti riserve nei confronti dell’iniziativa. “Spingere sul merito dando come obiettivo medie alte svaluta il senso dell’istruzione. La scuola dovrebbe abituarci a essere interessati alla cultura, ad avere voglia di imparare, non a rincorrere obiettivi irraggiungibili per avere premi in denaro”, ha dichiarato. Secondo lei, la standardizzazione dei risultati ignora le condizioni e le possibilità del singolo studente, andando contro il diritto allo studio.
La questione solleva un interrogativo fondamentale: la meritocrazia scolastica è davvero equa? Premiare gli studenti eccellenti può sembrare un modo per incentivare l’impegno e il rendimento, ma rischia di creare un sistema che favorisce solo chi parte da una posizione di vantaggio. “Perché dare denaro agli studenti che raggiungono obiettivi decisi acriticamente non risponde alle esigenze di quegli studenti più in difficoltà e che ancora molto spesso provengono proprio da situazioni economiche e familiari difficili”, ha aggiunto la coordinatrice.
In risposta alle critiche, il liceo ha cercato di difendere la propria posizione. I docenti dell’istituto si sono detti convinti che la meritocrazia debba essere riconosciuta e premiata fin dai banchi di scuola. Inoltre, hanno sottolineato che l’istituto si impegna ogni anno con numerosi progetti dedicati agli studenti con problemi di rendimento, cercando di bilanciare l’attenzione verso le eccellenze con il supporto a chi è in difficoltà.
Il dibattito resta aperto e pone l’accento su una questione cruciale: come conciliare l’eccellenza con l’equità in un sistema educativo che dovrebbe formare e includere tutti, senza lasciare indietro nessuno.