La notizia è di poche ore fa ed è ufficiale: è stata accettata la proposta di candidatura al Nobel per la Pace 2021 per il personale sanitario italiano. A spendersi da tempo per raggiungere questo obiettivo è stata la statunitense Lisa Clark, già Nobel per la Pace nel 2017, co-presidente dell’organizzazione umanitaria International Peace Bureau, rappresentante italiana di Ican-Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, insieme alla fondazione Gorbachev di Piacenza, che ha tra le sue attività più caratterizzanti l’organizzazione dei Summit Mondiali dei Premi Nobel per la Pace. L’abnegazione nell’emergenza del 2020 è stata commovente, qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere, ha detto Clark, che da anni vive in Toscana e che ha personalmente prestato attività di assistenza durante l’emergenza Covid alla guida delle ambulanze della Croce Rossa.
La sua intenzione era già stata manifestata qualche mese fa e in più occasioni ed ora la sua proposta è stata formalmente accettata dal Comitato per il Nobel norvegese con la seguente motivazione: Ha ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro, riferendosi ai sanitari italiani.
Grande soddisfazione ha espresso Filippo Anelli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, affermando La nomina del personale sanitario italiano al Nobel per la Pace è un riconoscimento all’impegno e all’abnegazione dei professionisti della salute nella pandemia da Covid-19 e non può che farci piacere.
Anche il Ministro della Salute Roberto Speranza ha commentato la notizia, rinnovando il suo riconoscimento e la sua gratitudine. Sono donne e uomini del nostro servizio sanitario nazionale, non mi è mai piaciuto usare la parola eroe, ha detto, sono persone che hanno fatto il loro lavoro dalla mattina alla sera senza risparmiarsi mai e continuano a farlo. Tutti, in questo anno così complicato, hanno capito quanto sia importante avere un servizio sanitario all’altezza.
Ad oggi sono 341 i medici che hanno perso la vita a causa della pandemia e a Ioro è particolarmente dedicato il riconoscimento che dalla Norvegia è arrivato a confermare l’accettazione della candidatura, sottolineando la motivazione che ricorda come quello italiano sia stato il primo sistema sanitario nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza nella quale ha ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro.
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