Il Nobel per la Pace è stato assegnato all’indiano Kailash Satyarthi e alla pachistana Malala Yousafzai, un indu e una musulmana, “per il loro comune impegno” a favore dei diritti dei bambini e “contro l’estremismo”.
Mentre a Oslo le assegnavano il Premio Nobel per la Pace, Malala Yousafzay era “a scuola, come sempre” a Birmingham, città del centro dell’Inghilterra dove risiede dall’ottobre del 2012, anno in cui fu sottoposta a un intervento chirurgico dopo essere rimasta ferita alla testa da un proiettile sparato dai talebani in Pakistan così come ha confermato una portavoce della società Edelman, che gestisce la sua immagine.
Davanti all’Assemblea generale dell’Onu, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, Malala Yousafzai aveva gridato al mondo: “Le penne e i libri sono la nostra arma più forte”. Oggi, due anni dopo l’attentato talebano che l’aveva ridotta in fin di vita, la coraggiosa ragazzina pachistana ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per “l’impegno a favore dei diritti dei bambini e contro l’estremismo”. Ma il Nobel ricevuto oggi non è solo un premio al suo coraggio ma anche e soprattutto il riconoscimento di un impegno iniziato tanti anni prima per difendere il diritto all’istruzione delle bambine.
“Una notizia bellissima”. Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha commentato la notizia del premio Nobel per la Pace assegnato a Malala Yousafzai. “I regimi che non vogliono che il progresso non ci sia o che si arresti – sottolinea Giannini, facendo riferimento alla storia della giovane attivista pakistana – colpiscono la Scuola e l’Istruzione e colpiscono soprattutto la possibilità per le ragazze di istruirsi”.
“E’ davvero una bella notizia che il premio Nobel per la Pace sia stato assegnato a due attivisti impegnati a difendere i diritti dei bambini e a promuovere la scolarizzazione femminile. L’istruzione è un diritto fondamentale e la prima leva per la piena realizzazione della persona. Dal Nobel arriva, quindi, un messaggio forte per l’affermazione universale di un principio basilare di libertà, quello all’educazione”. Così, in una nota, l’on. Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola e Università di Forza Italia e membro della Commissione Equality and Non-Discrimination del Consiglio d’Europa
Kailash Satyarthi, 60 anni, è da molti anni un attivista a favore dei diritti dei bambini.