A livello europeo le difficoltà intercorse in termini didattici a seguito delle varie – ed irregolari – chiusure dovute all’emergenza sanitaria hanno avuto grave impatto sulle varie dinamiche di apprendimento, specie per gli studenti affetti da DSA o disabilità motorie / cognitive. Le discipline di base o competenze – lettura, scrittura, calcolo logico-matematico e comprensione del testo – risultano inevitabilmente compromesse, anche nel lungo periodo. L’insorgere inoltre di psicopatie lievi – tra le quali primeggiano ansia e depressione – impedisce un regolare, fluido e lineare apprendimento, il quale risulta anche in difficoltà a seguito di crisi familiari, dovute in primis alla povertà relativa, che tende in aumentare in tutto il Vecchio Continente. Come si è osservato in Europa, Stati Uniti e America Meridionale lo status socio-economico del gruppo familiare presenta impatto diretto sulla vita dello studente e sulle rispettive abilità di apprendimento, specie per le discipline di base, le quali risultano assai critiche in determinate fasi del percorso di studi. Facciamo il punto sulla situazione in Belgio.
Il Programma dell’OCSE per la valutazione internazionale degli studenti (PISA) è la più importante indagine comparativa tra paesi in termini di istruzione. Nel complesso, in media, la valutazione PISA 2022 ha registrato un calo senza precedenti della performance nei paesi OCSE, Olanda in particolare. Nell’istruzione in lingua olandese, tradizionalmente ai vertici della classifica, il calo è stato particolarmente pronunciato, rispecchiando i risultati di altri studi recenti. I livelli di rendimento sono diminuiti molto più rapidamente che in quasi tutti gli altri paesi, senza che si registrasse un calo simile dalla prima indagine del 2003. Le capacità di lettura dei giovani nell’istruzione in lingua olandese madrelingua sono diminuite di 19 punti, rispetto a un calo medio di soli dieci punti nel Paesi OCSE. La parte francofona del paese ha ottenuto un punteggio di 474 punti in matematica, in calo rispetto al punteggio di 495 del 2018. Sebbene sia ancora al di sopra della media OCSE (472 punti), si trova ben dietro le Fiandre (501). Nonostante queste scuole abbiano un tasso molto elevato di risultati non in linea con le aspettative, a partire dal 2015 si è tuttavia registrato un aumento del numero di alunni in linea o in anticipo rispetto alla loro età di apprendimento. Anche la lettura e le scienze sembrano aver sofferto meno a causa del calo dei risultati scolastici. I livelli in tal caso risultano molto meno pronunciati che in matematica.
Il ministro dell’Istruzione Ben Weyts è stato diretto nella sua risposta ai risultati del sondaggio, affermando che “non dovrebbero scoraggiarci, ma incoraggiarci a perseverare con l’elenco di riforme che abbiamo lanciato dal 2019“. Ha riconosciuto ed ammesso che le recenti riforme sono arrivate troppo tardi per gli alunni di questo sondaggio, ma ha aggiunto che sono “necessarie per il futuro“. Tuttavia, altri soggetti politici non furono così indulgenti. I risultati hanno immediatamente suscitato una raffica di critiche da parte dei partiti di opposizione. “Il ministro Weyts stava per riportare la nave sulla rotta. Ma invece di cambiare rotta, la nave sta affondando“, ha detto la copresidente di Groen Nadia Naji. Anche Hannelore Goeman del partito socialista Vooruit ha dichiarato che il governo fiammingo non ha alcuna strategia o idea specifica per migliorare l’istruzione. Il parallelo con i risultati INVALSI è d’obbligo: i recenti dati circa questi ultimi hanno mostrato uno Stivale fragile ed assai diviso tra Settentrione e Mezzogiorno; non siamo i peggiori d’Europa, ma i dati comunitari non risultano, nel loro complesso, assai incoraggianti.
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