Con la presente nota, intendiamo esprimere tutta la nostra preoccupazione per la prolungata sospensione della didattica in presenza degli Istituti di Istruzione Secondaria nella nostra Regione e per la mancanza di certezze per la futura riattivazione della stessa.
Siamo perfettamente consapevoli dell’emergenza di fronte alla quale ci siamo trovati da un giorno all’altro, che mai avremmo voluto dovere affrontare e che ancora oggi impone fortissime restrizioni alle nostre vite.
Nel corso di questi 11 mesi ci siamo impegnati affinché i nostri studenti e le nostre studentesse potessero fare scuola anche se chiusi tra le quattro mura di casa. Mura che non sempre sono state (e sono) in grado di favorire il loro sforzo di concentrazione e di apprendimento in occasione delle lezioni online. Ciascuno di noi si è misurato con le proprie difficoltà e limiti e ciascuno si è dovuto confrontare con le difficoltà e i limiti dei nostri studenti e non sempre siamo riusciti ad essere d’aiuto. Mai, però, abbiamo perso di vista il nostro orizzonte: tenere i nostri ragazzi e le nostre ragazze fortemente ancorati alla Scuola. A quella scuola in cui crediamo e per la quale, ogni giorno, con professionalità, lavoriamo.
Abbiamo atteso a lungo notizie sulla riapertura e ci siamo adeguati, a settembre, a una riapertura sulla quale ci siamo posti, più di un interrogativo e che non prendeva in considerazione alcuni nodi fondamentali come quello dei trasporti, la capacità di tracciamento largamente carente o l’utilizzo di spazi troppo esigui per la popolazione studentesca. A 11 mesi dalla chiusura delle scuole superiori ci ritroviamo a inseguire una notizia dietro l’altra con la sensazione che non ci sia una vera progettualità e che, al di là delle oggettive difficoltà di cui siamo ben consapevoli, non ci sia una presa in carico reale di una generazione che finora ha dato prova di grande responsabilità e resilienza, forse anche grazie al supporto delle figure adulte di riferimento, ma che inizia a mostrare segni di insofferenza quando non di disagio vero e proprio.
I nostri studenti hanno dimostrato grande maturità ma non possiamo far passare il messaggio che in un Paese democratico e civile, nel 2021, lo Stato chieda loro di scegliere tra diritto all’istruzione e diritto alla salute. Non possiamo accettare che, ancora una volta, la scuola venga sacrificata quando è chiaro, ormai da mesi, che esistono soluzioni per un rientro graduale, parziale, sicuro.
Soluzioni che richiedono coraggio, investimenti e una certa lungimiranza.
Chiediamo con forza che la questione scolastica venga posta al centro dell’azione del governo nazionale e regionale, di pari passo alla questione sanitaria e che queste siano accessibili a tutti ora più che mai; chiediamo che si facciano tutti gli sforzi necessari per riaprire le scuole in sicurezza e farle rivivere per quello che sono: luogo di apprendimento e di condivisione di conoscenze e competenze, di collaborazione tra pari, di conoscenza dell’altro, di incontro e di relazione e luogo ove da sempre ci si propone di educare, anche attraverso l’esempio, alla sensibilità verso il bene comune ed al rispetto dei diritti di tutti. E se si ritiene che tutto ciò non sia possibile, chiediamo che venga con chiarezza e coraggio comunicato una volta e per tutte agli studenti e alle studentesse, al corpo docenti e ATA, alle famiglie.
Continuiamo, seppur amareggiati, a sperare che presto si possa tornare tra i banchi, docenti e student* insieme, perché l’istruzione è la più grande ricchezza del nostro Paese, una ricchezza che sa splendere, anche in tempi bui.
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