Spett.le Redazione
Salve, siamo genitori preoccupati riguardo alla ripresa della scuola in presenza dopo le vacanze pasquali. A ormai soli due mesi dalla fine della scuola, perchè ci si è ostinati a voler tornare in aula e non usufruire della Dad? Cosa è cambiato dal mese di marzo, quando si è deciso di chiudere le scuole?
Non capiamo perché non si possa lasciare la scelta ai genitori tra lezioni in presenza e didattica online, come è accaduto anche nella regione Puglia a novembre scorso. Non si potrebbero lasciare libere le famiglie di optare per la didattica a distanza, come del resto abbiamo fatto da un mese a questa parte? Non si possono obbligare le famiglie a portare i figli a scuola, del resto non si può nemmeno negare il diritto all’istruzione che anzi andrebbe difeso con ogni mezzo. Anni fa una simile situazione avrebbe impedito la continuità scolastica, ma oggi con i mezzi che ci sono a disposizione, sarebbe opportuno investire nel digitale.
E’ giusto che a decidere siano le autorità o che tale scelta competa esclusivamente alla comunità scientifica, che sottopone i dati al Governo e che non vengano coinvolte invece anche le famiglie che ne sono direttamente interessate?
Ci stiamo forse dimenticando della situazione di “emergenza” che abbiamo vissuto e stiamo tuttora vivendo? A cosa serve “la zona rossa”, se poi riaprono le scuole senza che sia terminata la campagna di vaccinazione per il personale scolastico o senza prevedere ulteriori misure di controllo per rendere la scuola stessa più sicura, oltre che per il personale scolastico, per gli alunni stessi e le loro famiglie (tamponi etc.)? Ricordiamo che intorno al “mondo scuola” ruotano innumerevoli figure, non si tratta dei soli studenti!
Sono sicuramente scelte legate alla politica più grandi di noi e che non ci è dato di capire, ma è giusto doverle accettare tacendo e rischiando sulla nostra pelle e quella dei nostri bambini?
famiglia Piffari