La preparazione per il prossimo concorso di Filosofia e Storia (A19) dovrà coniugare contenuti e didattica, evitando sterili contrapposizioni tra questi due ambiti. In questo articolo daremo conto dell’aspetto contenutistico (VAI AL CORSO).
Argomenti disciplinari
Per prepararsi al concorso di Filosofia e Storia (A19), una solida conoscenza degli argomenti disciplinari in entrambe le materie potrà diventare proficua e produttiva, soprattutto per le alunne e gli alunni, se il candidato riuscirà a padroneggiare efficacemente le parole chiave, i concetti e le categorie essenziali, nonché lo svolgimento cronologico delle tematiche oggetto di studio. E così per la filosofia i candidati dovranno dominare i nodi disciplinari più rilevanti, a partire dalla nascita della filosofia in Grecia per arrivare, sulla base di una sapiente programmazione didattica, ai nuclei tematici contemporanei come esistenzialismo, Scuola di Francoforte, filosofia ed epistemologia, ermeneutica, filosofia e linguaggio, pensiero femminile, bioetica, intelligenza artificiale (Artificial Intelligence, AI) e via dicendo. Lo stesso varrà per la Storia: dalla preistoria e le prime civiltà, le antiche civiltà mediterranee, la Grecia delle poleis, la fine del mondo romano e il sorgere della società feudale, fino ad arrivare alla puntuale conoscenza del “secolo breve” che ha segnato la fine del bipolarismo nato all’indomani della Seconda Guerra Mondiale.
Finalità e obiettivi
La preparazione al concorso di Filosofia e Storia (A19) passa anche attraverso la comprensione di finalità e obiettivi della disciplina.
Occorrerà cioè avere chiare le finalità – formazione culturale completa, maturazione di soggetti consapevoli, capacità di esercitare la riflessione critica e di pensare per modelli culturali diversi, ricostruzione della complessità del fatto storico, consolidamento dell’attitudine a problematizzare, capacità di cogliere la dimensione storica del presente e di affinare la sensibilità alle differenze – e gli obiettivi – riconoscere e utilizzare il lessico specifico della disciplina, analizzare testi di autori rilevanti, individuare e descrivere persistenze e mutamenti, saper comparare e periodizzare – affinché il docente sia in grado di assolvere nel miglior modo possibile il suo compito e far sì che, come recita la Costituzione italiana, la scuola sia “aperta a tutti” e che “i capaci e i meritevoli” possano “raggiungere i gradi più alti degli studi”.
La filosofia per cambiare il mondo
La filosofia parla, dunque, della realtà, della sua comprensione scientifica; di noi, della nostra condotta, delle nostre scelte, del modo in cui ci rapportiamo agli altri. Ma i filosofi da tempo hanno imparato che a loro non bastava interpretare il mondo, comprenderlo nella sua essenza; occorreva anche cambiarlo.
La diffidenza verso la filosofia
Ecco allora la diffidenza verso la filosofia: i concetti e la capacità di astrazione, l’argomentazione logico-razionale, il profondarsi del pensiero nei meandri della mente, ma anche i comportamenti “categorici” e radicali, non sempre incontrano il favore degli altri, i quali preferirebbero il rilassante conformismo alla sforzo intellettuale e alla tensione culturale e morale.
Del resto, il livello di “astrattezza” che è richiesta dalla filosofia, è certamente una reale difficoltà, ma al tempo stesso esprime il bisogno di passare dalla filosofia spontanea e implicita, che ogni individuo segue, alla filosofia intesa come discorso aperto, logico, coerente, rigoroso, argomentato e motivato che si avvale di un suo statuto, un suo linguaggio specifico, una metodologia.
Pensare “filosoficamente” risulta assai difficile dato che essa si presenta come un mondo capovolto: la filosofia spesso demolisce i luoghi comuni, le comode certezze, tutto ciò che “all’apparenza” si presenta come vero; pensate alla grandezza del dialogo socratico, alla sua capacità di mettere a nudo l’interlocutore, di spogliarlo delle sue convinzioni.
Perciò è compito dei filosofi, dei docenti e di tutti quelli che si occupano di questa affascinante disciplina far comprendere la sua inscindibilità dalla vita di tutti i giorni; basta solo osservare e cogliere il senso vero delle cose. Certo, si tratta di un compito ingrato, qualche volta antipatico; ma la filosofia ha solo bisogno di tempo affinché il senso della riflessione possa affermare il metodo della ricerca al posto della passiva attesa della trasmissione del sapere da parte di qualcuno.
Il corso di preparazione al concorso ordinario Filosofia e Storia – A19
Per la preparazione al concorso vi segnaliamo il corso tenuto dal professore Salvatore Di Stefano, fruibile in versione e-learning, per un totale di 20 ore di lezione articolate in 20 videolezioni supportate da slides, fruibili on line 24 ore su 24 sulla nostra piattaforma.