Ogni anno scolastico alcuni docenti sono obbligati a preparare oltre una trentina di verifiche scritte e a correggerne circa mille.
Per questi prof non c’è per ora nessun riconoscimento economico per il tempo passato a preparare e correggere verifiche scritte, si spera nel rinnovo del contratto. Si tratta di un obbligo che non tutti i docenti hanno, ma chi lo deve ottemperare lo svolge senza alcuna retribuzione o riconoscimento di alcun genere. Un lavoro di tantissime ore annue che alcuni insegnanti svolgono in modalità totalmente gratuita.
Quante ore di lavoro ci sono dietro la preparazione dei compiti scritti e soprattutto alla loro correzione? Stiamo parlando di almeno 280/320 ore di lavoro che per esempio il docente di italiano, matematica e di lingua straniera è obbligato a svolgere, ma senza nessuna retribuzione accessoria.
Nel contratto collettivo nazionale di lavoro della scuola, precisamente all’art.29 comma 2, si prevede che la preparazione delle lezioni, delle esercitazioni e la correzione degli elaborati scritti, rientrino nelle attività funzionali all’insegnamento. Quindi questo tempo dedicato alla scuola, che tra l’altro è un tempo di lavoro particolarmente gravoso, in cui il docente resta molto impegnato e costretto a lunghe ore di concentrazione, è definito uno dei doveri della funzione docente.
Se queste ore fossero retribuite come salario accessorio, ovviamente solo ai docenti che sono obbligati allo svolgimento delle prove scritte, un docente avrebbe un incremento di almeno 4 mila euro nette all’anno di entrate. In buona sostanza un docente, per esempi di italiano e latino, potrebbe avere un salario accessorio, riferito all’attività della correzione degli elaborati prodotti, pari a 330 euro al mese compresi i mesi estivi.
Per restituire dignità al lavoro dei docenti, non si può sottovalutare l’impegno degli insegnanti che dedicano tantissimi pomeriggi e fine settimana per ottemperare all’obbligo della preparazione delle verifiche e alla correzione degli elaborati scritti.
Per tale motivo con la riapertura del contratto collettivo nazionale di lavoro, la questione dovrà essere discussa e risolta in termini di quantificazione dei tempi e di retribuzione economica, in modo che venga riconosciuto il lavoro sommerso che grava sulle spalle di alcune materie di studio e che invece non riguarda totalmente altre discipline.
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