I precari della scuola sembrano aver cambiato strategia. Dopo le clamorose iniziative di inizio anno scolastico, che hanno ottenuto tanto clamore ma pochi esiti, sono passati alla fase due: quella delle apparizioni in Tv. L’impresa non è di facile compimento (il diniego reiterato della redazione di “Porta a Porta” è significativo che non tutte le trasmissione gradiscono parlare di questo genere di problematiche), ma quando riesce ha sicuramente effetti notevoli: come quelli che i precari si attendono dalla presenza al lungo servizio che Rai Tre dedicherà loro domenica 14 febbraio, alle 21.30, all’interno del programma “Presadiretta”. Sintomatico il titolo scelto dai curatori della trasmissione per questa puntata: “Scuola fallita”.
Dalla presentazione, fornita direttamente da Rai Tre, sembra che stavolta l’approfondimento verso l’annoso e sempre più vasto dramma professionale e sociale sarà adeguato: “E’ possibile – annunciano i realizzatori del servizio – garantire un’istruzione decente con i tagli? Lo Stato deve alle scuole miliardi di euro di spese per il funzionamento ordinario. Gli inviati tornano accanto ai precari che hanno perso il lavoro, e ci spiegano i salti mortali di presidi e insegnanti per cercare di garantire ad ogni costo il funzionamento senza soldi per pagare manutenzioni, straordinari, supplenti”.
Tra gli intervistati anche i Comitati italiani precari di Messina: lavoratori, in prevalenza donne, che raccontano esperienze dirette di mancato rinnovo del contratto dopo anni (anche decenni) di insegnamento al servizio delle scuole, dello Stato, degli studenti.