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“Presadiretta” su RaiTre piace ai precari e al movimento

La puntata della trasmissione di Riccardo Iacona (Presadiretta) andata in onda domenica sera ha riscosso, come era prevedibile, grandi consensi nello schieramento anti-Gelmini.
Nei forum dei movimenti non si contano gli interventi di genitori e insegnanti che dichiarano il proprio entusiasmo per i servizi che hanno evidenziato il taglio delle cattedre, il dramma dei precari meridionali, i problemi delle casse scolastiche sempre più vuote , l’efficienza (reale o presunta) delle scuole paritarie e l’incredibile stato di degrado strutturale di molte scuole del sud.
C’è chi addirittura parla di “capolavoro del giornalismo d’inchiesta” e annuncia che scriverà anche alle redazioni di altre trasmissioni televisive per invitarle a prendere esempio da Iacona.
Il Forum dei Precari ha persino approvato il testo di una lettera di ringraziamento da inviare alla redazione di Presadiretta.
Ma c’è anche qualcuno che non ci sta e parla di “quadro squallido e non vero”. Come Maria Grazia Colombo, presidente dell’AGeSC (Associazione genitori scuole cattoliche).
“Il servizio – sottolinea la presidente – ha fornito un quadro squallido e non veritiero della scuola, della scuola tutta, sia statale che paritaria. Come genitore mi ribello a strumentalizzazioni così gravi che denotano una informazione scorretta e di parte”.
“In questo modo 
– aggiunge la Colombo – si favorisce solo lo scetticismo più cinico che non ritiene possibile alcun miglioramento. Si insiste in questi tempi a voler contrapporre la scuola cosiddetta pubblica (intendendo solo quella statale) a quella paritaria, negando la funzione pubblica di quest’ultima, riconosciuta da una legge dello Stato Italiano, la legge 62/2000 voluta dall’allora ministro Berlinguer”.
E non mancano attacchi diretti proprio al merito della trasmissione: “Sono state dette alcune cose false e si sono avanzati giudizi pesanti sull’incapacità di accoglienza da parte delle scuole statali e paritarie dei portatori di handicap come pure degli alunni extracomunitari”.
Nessun commento arriva invece da Viale Trastevere che nella giornata di lunedì ha invece diramato un comunicato per dire che “i fatti di Milano confermano la necessità di politiche che perseguano una vera integrazione”.
“L’introduzione di un tetto del 30% alla presenza di studenti immigrati in ogni classe
– ribadisce il Ministro – è un provvedimento concreto che dimostra l’impegno del governo in questa direzione. Dispiace constatare che, anche in questa occasione, la sinistra ha saputo solo strumentalizzare senza avanzare alcuna proposta convincente per governare questi fenomeni”.

Reginaldo Palermo

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