Si è tenuta nel pomeriggio di martedì 19 ottobre, nell’Aula Magna dell’Università "La Sapienza" di Roma, una manifestazione organizzata dalla Cgil e dalla Federazione lavoratori della conoscenza di presentazione di un programma di lavoro che delinei "per la scuola, l’Università e la Ricerca alcune scelte di fondo". In altre parole proposte programmatiche di modifiche e cambiamenti in un settore strategico quale è quello della conoscenza, inteso come formazione e ricerca, per il nostro Paese.
Interessante il discorso di Enrico Panini, il segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil, che ha toccato tutti i punti dolenti delle tre aree interessate dal dibattito: scuola, Università e Ricerca. I temi trattati sono, in un certo senso, già noti e conosciuti, rispecchiano i toni portati avanti dalla sinistra italiana in aperta opposizione all’attuale compagine governativa.
Si è sottolineata la necessità di un percorso di pace nella costruzione della conoscenza dei cittadini per abituarli al rispetto dei diritti dell’uomo. Pertanto, no alla guerra, ma fondi ai Paesi in via di sviluppo.
Breve accenno all’autonomia scolastica e ad una previsione del suo rafforzamento. Richiesta e previsione di elevazione dell’obbligo scolastico a 18 anni in revisione dell’attuale limite. Attacco su tutti i fronti alla riforma Moratti che ha introdotto il caos nella scuola, tra il personale docente, nelle famiglie e tra gli stessi alunni.
Un importante accenno alla formazione continua a supporto della variabilità del mondo del lavoro. Poi un passaggio sul mondo della ricerca e dei ricercatori bistrattati, anzi eliminati dal mondo universitario, dalle riforme del Ministro di Viale Trastevere. Richiesta di più fondi per la ricerca che si attestino al 3 per cento del Pil come per il resto dell’Europa.
Forte intervento successivamente verso il mondo dei precari della scuola e dell’Università auspicando modifiche legislative per una soluzione del problema.
In chiusura, il fondamento della futura attività e cioè quello di dare al Paese un programma sulla conoscenza per auspicare un futuro migliore: il tutto sintetizzato nella battuta finale "Il futuro è dalla nostra parte". Un discorso politico per una platea in cui era presente anche l’ex ministro Berlinguer quasi a rappresentare l’antitesi all’attuale Ministro.
Dopo diversi interventi, la conclusione dei lavori è stata affidata al segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Un ritorno significativo del sindacato all’Università di Roma dopo la contestazione subita da Lama nel 1977.
Nel corso dell’intervento, chiaramente politico, si è sottolineato che conoscenza e formazione sono la base per garantire un livello accettabile di concorrenza e penetrazione nei mercati. Purtroppo il nostro Paese è in netto declino perché non c’è crescita e questo fattore è direttamente consequenziale alla mancanza di investimenti, sia pubblici che privati, a favore della ricerca. Siamo indietro, rispetto ai parametri fissati alla conferenza di Lisbona in tutti e tre i settori della conoscenza, scuola, Università e Ricerca, e le previsioni, con questo attuale Governo non sono le migliori, sostiene Epifani.
Un accenno, infine, alla Finanziaria 2005 che è iniqua e, soprattutto crea ulteriori diseguaglianze. introducendo solo spese e niente investimenti.
"Siamo inascoltati da questo Governo", sostiene Epifani e segue un’esplosione di applausi dall’Aula magna gremita "mai una volta che siamo presi in considerazione".
"Mandiamo documenti di sicuro valore, con analisi ponderati, ma non vengono letti e il Paese va in degrado" prosegue il Segretario nazionale generale del maggior sindacato dei lavoratori.
Allora bisogna dare un segnale forte al Paese, occorre un progetto di cambiamento, occorre chiarezza per ricostruire tutto: la Scuola, la Sanità, l’Università, la Ricerca, la Giustizia e il Federalismo. Quindi, una preparazione al cambio di Governo del Paese.
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