Un finanziamento di 50 mila euro per tutte le scuole venete, pubbliche e private, che vorranno allestire il presepe. Si tratta di un bando di concorso della Regione che mette a disposizione fino a 250 euro per ogni presepe e singola scuola che parteciperà, e verranno versati ai primi istituti che presenteranno la richiesta entro il 24 novembre.
Il finanziamento è stato suddiviso in 38mila euro per le scuole statali, 6.750 euro per le scuole paritarie e 1.250 andranno invece per le scuole di formazione professionale. Con 250 euro si intende la somma da utilizzare per l’acquisto del materiale.
In realtà l‘iniziativa è nata lo scorso anno, grazie all’azione dei tre consiglieri del Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà Veneto, Andrea Bassi (ex Lista di Flavio Tosi), Stefano Casali(avvocato, ex vicesindaco di Verona ed ex Lista Tosi) e Fabiano Barbisan, eletto nella Lista Zaia, che avevano presentato un emendamento, approvato dalla maggioranza, “per la realizzazione ed esposizione dei presepi nelle scuole durante il periodo natalizio”.
Andrea Bassi, uno dei promotori, lo scorso anno aveva dichiarato: “La nostra iniziativa è al di sopra di ogni sospetto di razzismo visto che il presepe ha una tradizione napoletana. Sappiamo che non possiamo imporre nulla ai presidi; la nostra è una proposta alle scuole. Ci auguriamo vi sia una riflessione sulla valenza del presepe che afferma valori trasversali. Non vogliamo creare uno scontro culturale ma far capire a chi arriva da un altro contesto religioso che giunge in una realtà che ha una tradizione cristiana”.
L’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, ha spiegato che “l’iniziativa tiene conto della tradizione storica e culturale propria del nostro territorio e vuole valorizzare il presepio come simbolo non solo religioso, ma anche quale parte integrante della storia e della tradizione culturale e artistica italiana. Un simbolo che rappresenta la famiglia, la concordia, la maternità e che richiama valori di pacificazione e speranza nel futuro”.
Già all’epoca dell’approvazione le polemiche furono non poche. Adesso, come riporta Il Fatto Quotidiano, molti istituti della Regione lamentano problemi di varia natura. Come ad esempio il Liceo Duca d’Aosta di Treviso, dove i bagni di una succursale sono sprovvisti di carta igienica, che gli studenti si devono portare da casa.
Senza contare le fotocopie che mancano perchè le scuole non possono comprare la carta. Oppure, la sicurezza strutturale di alcune scuole. Insomma, i detrattori fanno notare come, l’iniziativa dei presepi, poteva anche aspettare. La pensa così Orietta Salemi, consigliere regionale del Pd: “Quelli da sostenere non sono i presepi di statuine, ma i presepi viventi. Era meglio prevedere, in alternativa, misure di sostegno alle famiglie in difficoltà per l’accesso ai nidi. O destinare la somma all’acquisto di materiale didattico”.
Insomma, non manca molto al periodo natalizio, e già inizia a montare la polemica presepe a scuola, che negli ultimi anni ha contraddistinto il dibattito di fine anno.
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