“Una cosa su cui vale la pena soffermarsi: qualora i sessi si fossero scambiati e si fosse trattato di un dirigente e di una studentessa non ci sarebbe stato nei confronti del capo di istituto questo accanimento mediatico, avremmo assistito a un atteggiamento meno vessatorio nei confronti del dirigente”. Così il direttore della Tecnica della Scuola, Alessandro Giuliani, nel consueto appuntamento podcast di Radio Cusano, ospite di Alessio Moriggi, per commentare la gogna mediatica nei confronti della preside del liceo Montale, accusata di avere una relazione con uno studente (maggiorenne, peraltro).
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Intanto il ministero dell’Istruzione ha dato il via alle indagini. “Un’ispezione durata una decina di ore che la preside ha definito estenuante – spiega il direttore -. A questo punto gli ispettori dovranno verificare eventuali situazioni di incongruenza rispetto al ruolo di dirigente scolastico, dovranno verificare se lei ha fatto leva sul suo ruolo di dirigente nell’ambito del rapporto col ragazzo o se comunque ha sconfinato rispetto ai limiti dell’etica professionale, che la dirigente conosce bene”.
“Ecco, se tutto questo fosse avvenuto potrebbe scattare un provvedimento disciplinare, si parla anche di licenziamento ma in questa fase non si può dire nulla, bisogna attendere lo sviluppo delle indagini. Intanto gli studenti reclamano chiarezza. Ma la normativa prevede il massimo riserbo in questi casi – chiarisce Alessandro Giuliani – non si possono pretendere comunicati stampa del ministero o del servizio ispettivo”.
“Resta solo da notare come ci sia stato un eccesso di morbosità. Si è andati oltre ogni immaginazione – commenta il direttore -. Rimaniamo con i piedi per terra. Al momento si può parlare solo di presunta relazione ma tutto da verificare”.
La posizione ufficiale della preside
Quanto alla posizione della preside, la stessa ha smentito tutto, rivendicando “sulle pagine del Corriere della Sera la sua lontananza rispetto alle accuse – precisa il conduttore Alessio Moriggi – e parlando di un ragazzo particolarmente disposto all’aiuto, vuoi per la pandemia, vuoi per una serie di condizioni, tra le quali il fatto che lo studente fosse rappresentante di istituto”. In sintesi, una collaborazione scambiata per relazione, si difende la donna.