La preside del liceo “Principe Umberto di Savoia” di Catania, Maria Raciti, è stata condannata in primo grado a scontare una pena di un anno quattro mesi e quindici giorni, e pagare una multa di 10mila euro. Lo scrive il giornale on-line nowinsicily.com.
I fatti risalgono all’anno scolastico2010/11, quando la prof.ssa Raciti era preside nella scuola primaria “Duca D’Aosta” di Monfalcone. Violenza privata aggravata e omissione di soccorso, questi i capi d’imputazione confermati dalla condanna in primo grado.
La preside – come scrive nowinsicily – durante i suoi colloqui, aveva l’abitudine dichiudere a chiave la stanza, minacciando pesantemente i docenti. Pare che in uno di questi episodi, una maestra avrebbe accusato un malore, un collega avrebbe chiamato i soccorsi, ma la preside avrebbe prontamente richiamato la sala operativa del 118 per bloccare l’intervento del personale sanitario.
Ecco da cosa sarebbe scaturita la condanna. Il giornalista del portale nowinsicily.com, nei giorni scorsi, si è recato al liceo catanese per raccogliere impressioni e testimonianze degli studenti in merito alla condanna penale della preside. Ecco cosa sarebbe emerso: scambiando quattro chiacchiere con i ragazzi veniamo a sapere che la Raciti non è nuova ad azioni un po’ curiose. Infatti, solo l’anno scorso si sono verificate vicende ai limiti, e forse un po’ oltre, della legalità: per esempio un bel giorno ha deciso di non aprire la scuola, onde evitare l’occupazione che gli studenti avevano in programma di organizzare “non garantendo il servizio pubblico”, come hanno tenuto a sottolineare i rappresentanti, ed il giorno dell’open day, nella scuola c’erano membri della Digos in borghese che si spacciavano per genitori.
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