La dirigente scolastica di una scuola media toscana si scaglia contro le chat di gruppo Whatsapp dei genitori degli alunni. Una circolare è stata inviata ai padri e alle madri degli studenti per invitarli a limitare l’uso del “surrogato sano e insostituibile contatto umano”.
La preside è favorevole all’uso della tecnologia, ma ci sono delle sfaccettature da ponderare.
Attraverso questo strumento i genitori sollevano i figli dalle proprie responsabilità. Un esempio pratico: se un ragazzino si dimentica di scrivere i compiti sul diario, non ha preso appunti in classe, ecco in soccorso il gruppo di Whatsapp dei genitori.
{loadposition facebook}
Il risultato sarà risolto senza sforzo e l’impreparato per non aver studiato verrà scongiurato. Poi c’è il problema dei voti: sconcertante la comparazione dei voti dei figli tramite il gruppo. Un ragazzo ha preso 5, l’altro 7 con accuse ai professori.
I gruppi possono creare danni, pertanto invita la dirigente scolastica “una serie riflessione a considerare il gruppo solo un veloce mezzo di diffusione di informazioni”.
{loadposition carta-docente}
Questa mattina, venerdì 20 dicembre, a Zagabria, in Croazia, un 19enne ha fatto irruzione in…
Un docente su due è favorevole a non appesantire il carico di lavoro degli studenti…
Sul portale INPA sono disponibili i due bandi per la selezione dei componenti delle commissioni…
L’istituto tecnico G. Marconi di Dalmine, in provincia di Bergamo, una delle istituzioni più all’avanguardia…
Alla fine l’educazione alimentare nelle scuole paga! Con tempi medio-lunghi, d’accordo, ma i risultati si…
In risposta ai numerosi quesiti pervenuti sulla gestione dei contratti di supplenza in attesa dell’avente…