Sulla vicenda della dirigente scolastica Angela Sodato, destinataria di un’ordinanza di interdizione dei pubblici uffici, per fatti risalenti al periodo in cui dirigeva l’I.C. “Europa Unita” di Afragola, interviene in queste l’associazione sindacale di presidi Dirigentiscuola che così commenta: “Tra le tutele garantite dalla nostra Costituzione al cittadino vi è sicuramente la libertà di manifestazione del pensiero. Vi è, però, anche la tutela dei soggetti indagati o imputati, i quali non devono essere considerati colpevoli fino ad una condanna definitiva”.
Secondo l’accusa, la preside avrebbe praticato per tre anni consecutivi del terrorismo psicologico versi i docenti e gli Ata. Da parte sua giungevano, senza apparenti ragioni, continue pressioni, vessazioni e umiliazioni nei confronti dei lavoratori dell’istituto campano da lei diretto.
“Troppo spesso – sottolinea però il sindacato – il confine del diritto di cronaca non viene rispettato in nome di un sensazionalismo che porta a fornire versioni non sempre corrispondenti alla realtà dei fatti. Non è il primo episodio di cronaca teso a creare il caso, alimentando un meccanismo inquisitorio che consente all’opinione pubblica di ergersi ad accusatore e giudice al contempo”.
“Secondo le dinamiche della vicenda – aggiunge ancora Dirigentiscuola – la pubblicazione di stralci, frasi decontestualizzate, ipotetici giudizi sulla personalità della dr.ssa Sodano, non è notizia: è manipolazione. Non si spiegherebbe, altrimenti, la superficialità nel fornire informazioni inesatte come quella relativa al trasferimento d’ufficio, laddove, invece, il trasferimento dall’I.C. di Afragola era avvenuto su domanda della stessa Sodano. Così come non si comprende perchè non sia stato dato pari risalto alle numerose testimonianze di quei docenti che, della dr.ssa Sodano, evidenziano la cortesia, la disponibilità, la passione per il proprio lavoro”.
“Quest’ultimo aspetto – conclude il sindacato – sembra esser stato trascurato anche dalla magistratura, anche perché, lungi dal voler dare aprioristici giudizi, la misura interdittiva adottata nei confronti della dr.ssa Sodano, e l’enfasi data con la conseguente notifica a scuola, ci pare spropositata e frutto di un ingiustificato accanimento”.
Senza considerare che – sempre secondo Dirigentiscuola – sarebbe stata la stessa magistratura a “non aver garantito la giusta riservatezza sui dati delle indagini”.
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