Poco dopo le 13, del 19 marzo, la mamma di una alunna, avvertita per telefono, si è recata a scuola, con intenzioni bellicose, per chiedere spiegazioni alla docente in merito a una nota sul registro alla figliola.
La ragazza avrebbe chiesto di andare in bagno con la sua amica e fuori le due adolescenti sarebbero rimaste ben oltre 45 minuti. Da qui la nota della docente e la conseguente richiesta di aiuto della ragazza alla genitrice, le cui escandescenze pare fossero già note al personale dell’istituto comprensivo Calderone di Carini.
Personale che, vedendola entrare furiosa, avverte subito la dirigente, Claudia Notaro, che si precipita nel tentativo di calmare la donna. Questa però, in preda ai bollori della sua collera, sbatte al muro la preside, che si opponeva al suo passo guerriero, e si dirige, rabbia in resta, ancora verso la classe della ragazzina per chiedere conto e ragione alla docente di quella nota. Nonostante bidelli e docenti provino a fermarla, la donna arriva davanti alla porta della classe della figlia dove trova ancora la preside la quale, se per un verso tenta sempre di bloccarla, dall’altro telefona ai carabinieri. Ma la signora, ormai è al colmo della sua frenesia aggressiva, malmena la dirigente e riesce perfino a entrare in classe, gridando e minacciando l’insegnate di fronte ai ragazzini letteralmente terrorizzati.
Sembra che non sia riuscita a colpire la docente, obiettivo principale della sua incursione, per l’intervento del personale e poco dopo dei carabinieri.
Tuttavia l’aggressione non è ancora finita, perché arriva a scuola anche il nonno della ragazzina che assieme alla madre continuano a minacciare la dirigente scolastica, la quale viene colta da malore e trasportata in ospedale, anche per le escoriazioni e i lividi riportati nel corso della colluttazione.
La preside Claudia Notaro tuttavia, ha commentato: “Questo è un nostro fallimento: abbiamo attivato l’Osservatorio sulla dispersione scolastica e le operatrici psicopedagogiche. La classe è attenzionata da tempo ed è destinataria di un progetto di Educazione alla legalità. Ma purtroppo siamo soli”.
Questa sorta di azione di guerriglia, come si capisce, ha scosso profondamente il mondo della scuola e in poco tempo sono arrivate attestazioni di solidarietà, fra cui quella dell’Anp e di oltre 200 dirigenti scolastici sparsi per tutta Italia.
E poi ha scritto parole di stima per la dirigente, condannando tali azioni, l‘Andis, l’Associazione nazionale dirigenti scolastici, e i sindacati della scuola Cisl scuola e della Flc Cgil.
Il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino ha dichiarato: “La violenza non deve mai essere ammessa nei contesti di una società civile e non può trovare spazio all’interno delle istituzioni scolastiche. La violenza e l’ignoranza si combattono con l’educazione e la formazione continua”.
E poi l’Ancodis: “un intollerabile atto di violenza. Non c’è più tempo da perdere; dobbiamo riportare quel senso del limite e di rispetto per chi oggi assolve ad un compito educativo che in molte famiglie, purtroppo, viene meno”.
E il segretario regionale della Flc-Cgil, Rizza, che esprime solidarietà alla preside Notaro: “Bisogna condannare con forza questo tipo di accadimenti, che purtroppo sempre più spesso si verificano nelle nostre scuole. È indispensabile che le istituzioni prendano quei provvedimenti necessari per rilanciare l’importanza della figura del docente e del personale scolastico, che rappresentano insieme agli studenti l’anima della scuola italiana”.