Il dirigente scolastico di un istituto comprensivo di Ladispoli, alle porte di Roma, è stato aggredito e insultato per il suo operato a favore degli alunni di nazionalità romena.
Il fatto è accaduto all’interno degli istituti comprensivi Ladispoli 1 e ‘Corrado Melone’: il preside, Riccardo Agresti, è stato prima spinto, poi anche preso a calci. Infine apostrofato, perché, gli è stato detto a muso duro dal genitore di una alunna italiana, “difendi i romeni, non sei un patriota”. Il dirigente è finito pure al Pronto soccorso, dove gli è stata riscontrata una prognosi di due giorni.
Tutto è nato perché il dirigente scolastico ha avviato un ampio progetto scolastico, finanziato dal governo di Bucarest e documentato dalla Tecnica della Scuola, finalizzato a favorire l’integrazione dei ragazzi romeni che nell’istituto di Ladispoli rappresentano circa l’80% degli allievi stranieri iscritti nelle classi, pari al 25-30% dell’intero gruppo-classe.
“Il governo romeno ci ha regalato un corso di un’ora la settimana per far conoscere la lingua e la cultura romena e questo ad alcuni non è piaciuto”, ha detto Agresti. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il litigio tra due studentesse di 11 anni, una ragazzina italiana e una romena. “La ragazza italiana ha detto frasi che ragazze sane non direbbero mai: ‘romena di m., tua madre è una p. come tutte le romene, tu sei venuta qui a rubarmi il lavoro'”, ha riferito il preside.
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Questo ha spinto le due insegnanti presenti a chiedere la convocazione del Consiglio d’Istituto, durante il quale il padre dell’alunna italiana, riporta l’agenzia Ansa, ha dato in escandescenze. “Mi sono vergognato – ha spiegato Agresti – di essere della stessa Nazione cui appartiene anche quel ‘signore'” che si è scagliato contro una delle insegnanti facendole volar via il computer e il testo della Costituzione italiana che stava leggendo alla platea “e sferrando calci e spintoni che per fortuna mi sono preso io proteggendola”.
Ma dopo il primo momento di sgomento viene il tempo delle riflessioni: “siamo stanchi che questa scuola venga sempre bistrattata e insultata perchè cerchiamo di integrare i ragazzi tra loro”, dice ancora il dirigente scolastico. Per il quale, però, la questione non finirà qui: “sporgerò querela nei confronti di questo genitore che di certo non ha dato alla figlia un insegnamento che attiene al vivere civile”.
Anche le giovane alunna romena avrà due giorni di sospensione per aver litigato in classe. Mentre la studentessa italiana è stata già trasferita in un’altra scuola dai genitori. Viene da chiedersi cosa accadrà se anche in questo istituto ci saranno altri alunni romeni.
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