Un altro caso di una dirigente scolastica che porta il suo cane scuola. Dopo il putiferio che si è scatenato in merito alla preside del milanese al lavoro con il suo pitbull da quasi un anno, stavolta la vicenda si svolge in un istituto superiore del palermitano.
“La dirigente scolastica porta a scuola il suo cane di grossa taglia, passeggiando nei corridoi, nelle riunioni e addirittura in classe interrompendo le attività didattiche e distogliendo gli alunni dallo studio”, questa la lettera firmata da un docente della scuola, indirizzata al sindaco del paese.
Il docente ha chiesto al sindaco di emettere un’ordinanza per vietare la presenza a scuola di tutti gli animali, anche se domestici. Perché gli animali “non fanno parte del personale scolastico”, si legge nella missiva, e la loro presenza a scuola risulterebbe “pericolosa” anche per il personale e gli stessi insegnanti.
Inoltre, secondo il docente la presenza a scuola sarebbe una sofferenza anche per il cane stesso. “Non sappiamo neppure se il cane è vaccinato”. Il docente ha minacciato di non entrare più a scuola se il cane continuerà ad essere presente.
La preside non ci sta: “È vero che in alcune occasioni ho portato il cane a scuola. Il cane è sempre al guinzaglio e ha tutti i vaccini fatti, obbligatori e facoltativi. Anzi, la sua presenza a scuola è gradita dagli studenti. Il cane è diventato la mascotte dei ragazzi. Anche perché nel Piano triennale dell’offerta formativa abbiamo un progetto di pet therapy. Sta sempre al guinzaglio di lunghezza inferiore a un metro e mezzo. Porto con me la museruola, come prescritto della legge. E poi non c’è ordinanza che vieta l’accesso dei cani nei luoghi pubblici o nei luoghi aperti al pubblico”, questa la sua replica.
La dirigente scolastica ha addirittura portato all’ordine del giorno della seduta del collegio dei docenti di ieri, 14 marzo, il punto: “Parere in merito alla presenza cane Zeus a scuola”.
Giusto portare il proprio animale al lavoro? Ci vuole un’ordinanza che regoli tutto ciò? E se lo portassero tutti sarebbe sostenibile?
Ecco cosa aveva detto la dirigente scolastica del milanese in un’intervista a La Repubblica. “Sono dirigente scolastico da dieci anni. Soltanto negli ultimi tre mesi, per un problema familiare, mi è capitato di dover portare il cane a scuola. Non è che viva con il cane a scuola. Il cane è in presidenza, chiuso, davanti alla porta c’è un cartello appeso che avvisa di bussare prima di entrare. Ritengo che il preside possa avere qualunque ospite, umano o non umano, nel suo ufficio”, ha esordito.
“Il cane non gira per la scuola. Lo fa solo quando io devo fisicamente fare il percorso dal portone d’ingresso alla presidenza e viceversa, e il cane è sempre al guinzaglio. Non lo porto nelle classi, nelle palestre, e gli alunni non hanno contatti con lui se non quelli che vengono in presidenza. In questo caso, faccio scegliere a loro se entrare, comunque trattenendo il cane, o se debba essere io a uscire. Comunque nessuno mai è stato morso, attaccato. Il cane è sempre al guinzaglio con me. Non è mai successo nulla”.
“Con i docenti, in alcune riunioni collegiali era con me, come si vede nella foto. Quello che non si vede però è che il cane era legato al tavolo, non poteva muoversi. La foto è stata fatta in auditorium, dove io non sono vicino ai docenti, in una posizione rialzata a dieci metri dalla prima fila, non c’è contatto. Io so di altri colleghi di altre scuole, che come me portano il cane in presidenza. Perché è uno spazio chiuso, privato, e ritengo che possa gestire il cane senza nuocere nessuno”.
Qualche tempo fa si è parlato di una situazione simile, anche se in quel caso la presenza dell’animale è stata accolta in modo positivo dai presenti a scuola, forse anche perché si è trattato di qualcosa di temporaneo.
Una docente ha chiesto al proprio dirigente scolastico di portare con sè scuola il proprio cane, in quanto non sapeva dove lasciarlo. “Preside, ho preso un cucciolo, ma non so a chi lasciarlo per un’ora”. Questa è stata la richiesta di una professoressa di un istituto superiore di Firenze.
Il preside non ha avuto dubbi e ha acconsentito subito, postando anche alcune foto su Facebook. “Non si preoccupi, lo teniamo a scuola”, questa la sua risposta. “Naturalmente è diventato subito la mascotte di tutti”, ha scritto.
Il piccolo cagnolino ha così passato la mattinata tra qualche ora di lezione e girovagando tranquillamente per i corridoi, diventando subito una mascotte amata da tutti. “Sinceramente non ci vedo niente di straordinario – racconta il preside -. Quest’insegnante ha preso questo cucciolo da un paio di mesi e non sapeva dove sistemarlo per quella giornata. Quindi gli ho detto che poteva tranquillamente portarlo a scuola”.
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