Non erano campate in arie le accuse alla preside di un gruppo di insegnanti del liceo ginnasio Jacopo Sannazaro di Napoli, nel quartiere Vomero: l’esposto presentato nei giorni scorsi al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Luisa Franzese, alla Corte dei Conti e all’Anac, ha prodotto i primi effetti. La dottoressa Laura Colantonio, dirigente scolastico dell’istituto superiore campano, è stata sospesa dal suo ruolo.
Lo si apprende, scrive l’Ansa, “da fonti dell’Ufficio scolastico regionale. Il decreto di sospensione è stato firmato oggi (8 ottobre n.d.r.) dalla direttrice dell’Usr Luisa Franzese”.
La scuola andrà in reggenza, quindi verrà affidata ad un altro dirigente scolastico già a capo di un secondo istituto del posto. “Il provvedimento, secondo quanto si apprende, è stato adottato per riportare serenità nell’ambiente”.
Secondo i docenti promotori della denuncia, a causa della carenza di aule, la preside all’inizio di quest’anno scolastico aveva deciso di organizzare delle uscite scolastiche a rotazione con tour al mare in un lido dell’area flegrea, poco distante dall’istituto, per “giocare” a frisbee all’interno di un club con piscina nel quartiere collinare e nella Villa Floridiana, al fine di recuperare le ore perse di lezioni in aula.
In tal modo, sempre secondo i docenti che hanno presentato l’esposto, avrebbe favorito in modo spropositato le attività progettuali e le uscite al di fuori dell’istituto. Senza però recuperare le ore di didattica perse a scuola (10 minuti l’ora per un totale di circa 70 ore annue). Da qui l’accusa anche alla Corte di Conti e addirittura all’Autorità nazionale anticorruzione.
La preside aveva tuttavia spiegato che l’iniziativa delle uscite al mare si era resa necessaria per via del sovraffollamento dell’istituto (48 aule a fronte di 55 classi), tanto che proprio in questi giorni è anche stata avviata la rotazione quotidiana per le cinque classi in esubero e il ritorno a scuola il sabato.
Una soluzione, quest’ultima, che aveva portato un gruppo di studenti, con una docente, a svolgere la lezione seduti a terra all’interno di corridoi della scuola, come testimoniato anche da un video.
Il punto fondamentale della questione, però, avevamo osservato è soprattutto uno: come può un dirigente scolastico prendere in “solitudine” delle decisioni così importanti, come le uscite degli studenti in orario didattico e persino le rotazioni delle classi: è possibile che gli organi collegiali siano stati lasciati ai margini?
A rispondere, qualche giorno fa, è stata la stessa preside: la dottoressa Colantonio ha affidata la sua difesa a un comunicato pubblicato sul sito internet del liceo. “Quella riduzione – si legge nel messaggio della preside – è stata votata dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di istituto”.
“Il progetto ‘Il tempo ritrovato’ prevede per le classi terze, quarte e quinte in due giorni settimanali unità oraria di 50 minuti il conseguente recupero del salvadanaio del tempo con ottimizzazione dei tempi di alternanza scuola/lavoro e di orientamento”.
Deliberato nel 2017 prima dal Collegio dei docenti e in seguito dal consiglio d’istituto, il progetto è stato avviato in fase sperimentale durante l’anno scolastico 2017-2018 e, al termine delle valutazioni del “Nucleo interno composto non solo dalla dirigente e dai docenti, ma anche da rappresentanti dei genitori, degli studenti e del personale Ata, si è concluso con esito positivo”.
Motivo per il quale il consiglio di istituto, nel giugno scorso, “ha deliberato la conclusione della fase di sperimentazione e la conseguente stabilizzazione del progetto nel suo intero articolato”.
La difesa della dirigente, però, non è bastata a convincere l’Usr e a salvarla dalla sospensione.
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