Non si è fatta attendere la replica del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo alle richieste esplicite, in particolare da parte dell’ex ministro Giuseppe Fioroni, di fare un passo indietro e lasciare la presidenza del Cnr. Profumo ha detto, ai giornalisti nel corso della visita svolta in Polonia nei campi di sterminio nazisti, assieme ad oltre 100 studenti, che sulla presidenza al Consiglio nazionale delle ricerche “sto aspettando la risposta dell’Antitrust”.
“Non sono più né rettore del Politecnico né presidente del Cnr – ha continuato Profumo – non mi occupo del Cnr, c’è un vicepresidente che lo fa. Al Ministero non ho neanche la delega perché – ha concluso – è stata attribuita al sottosegretario“.
Le parole del responsabile del Miur non hanno però evidentemente rassicurato la Cgil, che con un comunicato congiunto (firmato da segretari generali Pantaleo, De Biase, Civica, Betrò) ha reso pubblico un comunicato nel quale si spiega che “nell’attuale situazione di crisi e instabilità globale ravvisiamo una generale esigenza di ‘normalità’ che riteniamo non possa esimersi dal riguardare il mondo degli Enti Pubblici di Ricerca e, in particolare, il Cnr. La stabilità del Sistema – hanno aggiunto i sindacalisti della Cgil – è una delle condizioni necessarie affinché ricerca e innovazione possano giocare un ruolo positivo per lo sviluppo e la crescita del Paese. In questo ambito è fondamentale il ruolo che ha il Cnr, ente che si approssima alla fase finale di un percorso di riordino che lo ha esposto a un transitorio durato fin troppo a lungo. Non giova quindi l’incertezza venutasi a determinare a seguito della nomina a Ministro del Presidente del Cnr, Prof. Profumo”.
Per evitare altre polemiche sarebbe bene che l’Antitrust esprima il suo giudizio il prima possibile.