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Presidi a caccia di docenti, per Giannelli (Anp) serve la chiamata diretta: gli organi di valutazione delle scuole potrebbero farlo con facilità

Il problema dei posti vacanti degli insegnanti rimane in vita: ogni anno almeno il 20% dei posti destinati alle immissioni in ruolo non si assegnano per mancanza di aspiranti. E i dirigenti scolastici fanno fatica trovare supplenti, soprattutto per il sostegno agli alunni disabili, per le discipline scientifiche, le lingue, soprattutto inglese nella scuola media. Da un paio di anni per tamponare la situazione si contrattualizzano oltre 200 mila precari, una parte dei quali individuati con molta fatica e addirittura in autunno inoltrato. Quest’anno è assai probabile che si faccia il bis. Cosa bisognerebbe fare per superare il vulnus, senza però procedere con assunzioni di personale non adeguato o preparato al meglio? La soluzione per i presidi è sempre la stessa: procedere con la chiamata diretta. A rilanciare la proposta, espressa già alcuni giorni fa, è Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Associazione nazionale presidi.

Basta volerli risolvere i problemi”

Intervenuto domenica 1° ottobre a Tgcom24, il leader dell’Anp ha dichiarato che “di tanto in tanto si procede a sanatorie, con la Buona scuola furono assunte 100 mila persone ma le assunzioni dirette da parte delle scuole risolverebbero il problema della mancanza di personale”.

Secondo Antonello Giannelli “le scuole, tra l’altro, hanno organi di valutazione e potrebbero facilmente farlo. Basta volerli risolvere i problemi, senza neanche toccare la Costituzione“.

I colloqui, nell’idea di Giannelli, dovrebbero quindi essere considerati alla stregua dei concorsi: superare una selezione pubblica, infatti, rimane indispensabile per essere assunti nei ruoli dello Stato.

Al palo invece le assunzioni dei precari direttamente da Gps

Questo, è anche uno dei motivi per cui l’Unione europea sembrerebbe guardare con una certa diffidenza le assunzioni dei docenti da prima fascia Gps anche da classe di concorso, come chiesto a fine inverno scorso dai sindacati Confederali – Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua – , dallo Snals, la Gilda e l’Anief.

Lo scorso mese di marzo la proposta sindacale per la stabilizzazione degli abilitati, che avrebbe risolto anche il problema della selezione dei 70 mila insegnanti da assumere a tempo indeterminato collegati al Pnrr, è stata girata a Bruxelles direttamente dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha anche spiegato i vantaggi dell’operazione: l’interlocuzione, però, ad oggi non ha portato i risultati sperati.

Il Covid non fa più paura

Interpellato sui pericoli di un eventuale ritorno del Covid, il presidente Anp ha detto che “assolutamente non vedo ragioni di preoccupazioni nelle scuole in questo momento, non più di quanto ci si preoccupi per l’influenza”.

“Gli immunologi – ha detto ancora Giannelli – dicono che il virus si è indemizzato, i sintomi sono più blandi, bisogna stare tranquilli. Poi, se un alunno si ammala, deve stare a casa, ma questo anche se si ha l’influenza e così pure per il Covid”, ha concluso il presidente dell’Anp.

Alessandro Giuliani

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