Categorie: Formazione iniziale

“Presidi con pochi poteri, formazione e valutazione dei prof: i problemi da affrontare”

Dai fatti di Scarmagno, dove due maestre hanno assegnato temi choc, all’insegnate di Treviso, sospeso perché accusato di avere metodi educativi violenti nei confronti dei suoi alunni di 6 e 7 anni,  “a volte ci sono delle insensatezze nella pubblica amministrazione (e la magistratura ne fa parte) che come cittadino ho difficoltà a comprendere”, dice Rusconi.

Sulla possibilità di “fermare” gli insegnanti che a suo giudizio si siano macchiati di fatti gravi, dice Rusconi: “Un preside può sospendere un insegnante fino a dieci giorni. Oltre questo periodo di tempo interviene l’Ufficio scolastico regionale. Questo è l’unico strumento possibile. Ovviamente l’insegnante può rivolgersi al giudice del lavoro che può annullare il provvedimento”.

Sui maggiori difetti della scuola italiana, continua Rusconi: “Il vero problema è la formazione dei docenti. Se insegnanti di 58 e 60 anni dimostrano di non avere capito nulla della psicologia infantile, vuol dire che la formazione non esiste nel nostro Paese. Il ministero, i grandi sindacati, Cgil, Cisl e Uil e Snals l’hanno eliminata”, ben venga dunque, sottolinea Rusconi, il piano “La Buona Scuola” del Governo che  reintroduce per i docenti l’obbligo di formazione.

Tuttavia, oltre alla formazione dei docenti, il secondo grande problema del nostro sistema scolastico è la valutazione di chi insegna: “La scuola, che comprende un milione di persone, è l’unico settore non valutabile”, speriamo che il Governo Renzi mantenga la promessa di introdurre anche un sistema di valutazione per i docenti, “ci vorrebbe, anche se quello previsto ora dall’esecutivo è un po’ incongruente”.

Sembra dunque che l’Anp, e i presidi che rappresenta, non veda l’ora di avere in mano un cartellino o una pagella o uno strumento di giudizio con cui, a seconda chi avvinghia, si possa spedire il docente nel girone di appartenenza, benchè, e ciò rende perplessi, non abbia fatto cenno a quei dirigenti che, presi da sacri furori, reputano la scuola “cosa loro”.

In proporzione al numero dei professori, commentò un sindacalista, accadimenti disdicevoli a carico dei presidi se ne registrano altrettanti.  

La giusta proporzione è forse quella che manca per davvero. 

 

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Mobilità docenti 2025/2026: punteggio spettante per la continuità nei trasferimenti domanda e d’ufficio

Ai fini dei trasferimenti a domanda e d’ufficio del personale docente e educativo al punto…

14/03/2025

Percorsi abilitanti docenti 30 e 60 CFU, i bandi delle Università per l’a.s. 2024/25 [AGGIORNATO]

Con il decreto ministeriale n. 156 del 24/02/2025 il MUR ha dato il via ai percorsi…

14/03/2025

Allerta rossa Firenze, scuole chiuse anche sabato 15 marzo: attesa la piena dell’Arno

Oggi, 14 marzo, è scattata l'allerta rossa in Toscana dopo piogge forti nel corso della…

14/03/2025

Solo 9 ore di lezione settimana per un bimbo con autismo e iperattività, la madre che ha scritto a Valditara ne ottiene 22

Una piccola vittoria per la donna, madre di un bimbo con autismo del napoletano, che…

14/03/2025

Indicazioni Nazionali, lo storico Antonio Brusa non ha dubbi: “Sono ottocentesche, hanno funzione identitaria e non cognitiva”

Uno dei capitoli più discussi della bozza delle nuove Indicazioni nazionali è quello che riguarda…

14/03/2025

Esigenze di famiglia nella mobilità, il ricongiungimento può essere richiesto anche per il convivente di fatto riconosciuto dall’anagrafe.

È tempo di graduatorie interne di Istituto e domande di mobilità per l'anno scolastico 2025/2026.…

14/03/2025