Il primo ministro inglese Tony Blair ha recentemente dichiarato alla stampa che ha pronta una ricetta semplice e poco dispendiosa per tentare di arginare il fenomeno delle droghe leggere che circolano in dosi massicce nelle scuole d’oltremanica: controlli più serrati da parte di pattuglie con cani addestrati e, asso nella manica, massimi poteri ai capi d’istituto che potranno sottoporre gli studenti a test antidroga a sorpresa utilizzando un apposito kit, rapido e semplice da usare. I presidi non saranno obbligati a effettuare i controlli, ma potranno liberamente farlo qualora si accorgessero che qualcosa non va. Ciò, come è facile immaginare, ha sollevato un vespaio di polemiche. Il portavoce del partito liberaldemocratico si chiede se non ci sia già in programma qualcosa di simile per scoprire chi beve alcol o fuma tabacco e teme che si possa andare verso derive da stato di polizia all’interno delle scuole.
Di contro, il portavoce del governo, sostenuto dal presidente dell’agenzia nazionale per la lotta contro le tossicodipendenze, ritiene che questa misura preventiva possa essere un piccolo uovo di colombo. I ragazzi, infatti, spesso accettano di provare lo spinello per la prima volta perché non riescono a dire di no per paura di ritorsioni, di essere esclusi dal gruppo, di apparire inadeguati agli occhi dei pari. Così, invece, avrebbero un buon motivo per dire no alla droga.
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