Il Governo starebbe cercando di trovare le risorse per ridurre l’attuale gap tra gli stipendi dei presidi ed i compensi degli altri dirigenti pubblici.
Per ridurre il notevole divario, che ha portato i dirigenti scolastici ad una sentita mobilitazione lo scorso maggio, l’intenzione è quella di andare ad incentivare la paga base, la cosiddetta posizione fissa dell’emolumento.
“Secondo si apprende, si cerca di trovare una soluzione alla questione, un riequilibro nei trattamenti, nella prossima legge di Bilancio” di fine 2017, riassume in una nota l’Ansa.
La notizia ha determinato l’immediato commento dell’Anp, secondo cui la protesta dei dirigenti scolastici “comincia a pagare”.
“In attesa di conoscere nel dettaglio l’entità delle risorse, rinviamo il giudizio a quando saranno note le cifre. Il nostro obiettivo, come noto a tutti, resta quello – ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado – della perequazione piena”.
Il fatto che si stia muovendo qualcosa, tuttavia, non illude il primo sindacato dei dirigenti scolastici italiani.
“Nel prendere atto che questo rappresenta un primo passo per il raggiungimento dell’obiettivo finale, invitiamo i colleghi a continuare con la massima unità e convinzione la protesta”, conclude Rembado.
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