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Presidio Flc-Cgil: non si licenzia il lavoro pubblico e pronti allo sciopero generale

Nella manifestazione del 23 aprile, la richiesta è stata di rinnovare i contratti di lavoro, rilanciare la contrattazione integrativa, ripristinare un sistema di relazioni sindacali democratico e partecipato, sbloccare le assunzioni ponendo fine alla piaga del precariato attraverso la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, abrogare la legge Brunetta, definire regole condivise sulla mobilità, modificare il nuovo sistema pensionistico.
"Il lavoro pubblico è la struttura portante della coesione sociale del nostro paese. Il lavoro pubblico va conosciuto, quindi, nelle sue mille sfaccettature, anche nei suoi aspetti usuranti. L’intervento del Governo sui pensionamenti non tiene conto di tutto questo. Non si esce dalla crisi se non si investe sul lavoro pubblico e sul welfare. Investendo in istruzione, ad esempio, non solo si dà una risposta al grave problema del precariato, ma si scommette sullo sviluppo e sull’ampliamento delle conoscenze.”  In sintesi questo l’intervento della segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha pure insistito affichè il Governo prelevi dalla “patrimoniale” invece di accanirsi sui lavoratori.
"I ministri Patroni Griffi e Fornero si chiedono il perché di scioperi e manifestazioni. La risposta è tutta qui: l’Italia non ce la fa più". Queste le parole di Domenico Pantaleo nel suo intervento che ha criticato duramente le politiche inique del Governo, con cui si stanno penalizzando i lavoratori, i pensionati, le famiglie, aumentando le tasse e sbarrando la strada ai giovani. La riforma delle pensioni è poi una "truffa" "Ma questa partita non è ancora chiusa". 
Anche Pantaleo chiede il rinnovo dei contratti e ha ribadito la disponibilità della Cgil a discutere delle regole del mercato del lavoro, di cambiamenti da introdurre. E alla fine ha pure aggiunto: per ottenere risultati tangibili, siamo anche pronti allo sciopero generale.
Per quanto riguarda le pensioni la Flc-Cgil fa pure sapere che sta “provvedendo ai ricorsi di natura giudiziaria per i lavoratori della scuola che, penalizzati dalla riforma Fornero, matureranno i vecchi requisiti pensionistici al 31 agosto 2012, nella convinzione che l’unica finestra pensionistica del 1 settembre, allunga sine die il requisito della pensione. 
La Flc Cgil sostiene la mobilitazione dei lavoratori della Scuola che il 29 aprile protesteranno in piazza Santi Apostoli a Roma contro il mancato accoglimento, in sede parlamentare, dell’emendamento per allungare i tempi della maturazione dei requisiti pensionistici dal 31 dicembre 2011 al 31 agosto 2012.

Redazione

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