Ma la Cgia segnala pure che dal 1980 ad oggi la pressione fiscale in Italia è aumentata di 12,6 punti percentuali, la cui causa è da ricercare negli effetti legati alla rivalutazione delle rendite finanziarie, all’aumento dell’Iva, all’introduzione della Tasi e all’inasprimento fiscale che graverà sulle banche.
Tutto questo compenserebbe abbondantemente il taglio dell’Irap e gli 80 euro in busta paga ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi, per cui la pressione fiscale di quest’anno è destinata a salire di 0,2 punti percentuali rispetto al livello raggiunto l’anno scorso
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