Dato che il 50% degli edifici scolastici italiani è stato costruito fra gli anni ‘60 e ’80, utilizzando nel 60% dei casi mattoni forati, quindi senza coibentazione né isolamento termico e, in genere, non è mai stato oggetto di riqualificazioni energetiche, si potrebbe ottenere un risparmio del 35% sui consumi energetici, attraverso alcuni semplici interventi mirati.
Interventi di ristrutturazione basati sul ricambio degli infissi e alla coibentazione di pareti e solai. Altrettanto importanti sono le sostituzioni delle lampadine con modelli ad alta efficienza e basso consumo.
In questo modo si potrebbe ottenere un risparmio medio di 13.000 euro annui per istituto, su una bolletta media che oggi si aggira sui 40.000 euro l’anno. A tal proposito è in arrivo il decreto che consentirà di accedere al fondo Kyoto per finanziare l’ammodernamento energetico delle scuole (previsti 350 milioni di euro).
Il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha infatti trasmesso per la firma ai ministri dell’economia, dello sviluppo economico e dell’istruzione il testo della norma per la concessione dei prestiti al tasso agevolato dello 0,25%.
Potranno beneficiare dei finanziamenti i “soggetti pubblici competenti”, ovvero i possessori di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica, nello specifico comuni e province; quindi saranno inclusi nell’intervento anche asili nido ed edifici d’istruzione universitaria, o di alta formazione artistica, musicale e coreutica.
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