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Presto il bonus di 500 euro: tanti docenti compreranno il tablet. Dubbi sullo smartphone

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Tra pochi giorni i docenti di ruolo riceveranno 500 euro per aggiornarsi con un cedolino a parte. Come verrà usato? Cosa bisognerà rendicontare? Cerchiamo di fare chiarezza.

 

A CHI SONO DESTINATI I 500 EURO.

La somma verrà erogata a tutto il personale docente assunto a tempo indeterminato. Ne usufruiranno tutti i neo-assunti con il piano straordinario della Buona Scuola, pure i 55mila immessi in ruolo con la Fase C (anche se la loro assunzione effettiva si realizzerà solo il 1° settembre 2016, infatti per il momento si dovranno accontentare della nomina giuridica sulla base degli organici aggiuntivi indicati dai Collegi dei docenti e comunicati tramite il Sidi entro il prossimo 15 ottobre). Considerano anche costoro, infatti, il Miur ha previsto 762mila assegnazioni. Nulla di fare, invece, per i supplenti annuali: l’Anief ha già messo le mani avanti, minacciando ricorso per far includere pure loro nel finanziamento dei 500 euro annui di aggiornamento professionale.

 

COME SI PUÒ UTILIZZARE IL BONUS.

A spiegarlo è la Legge 107 del 2015, nel quale si spiega che la card, solo per quest’anno trasformata in bonus da assegnare direttamente in busta paga, “può essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.

 

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INCLUSI ANCHE PC, PORTATILI E TABLET

Molti docenti hanno fatto sapere che utilizzare il bonus annuale quasi esclusivamente per acquistare personale computer, fissi e portatili, e tablet: si tratta di strumenti che dovrebbero ormai far già parte del bagaglio quotidiano dell’insegnante italiano, ma che in molti casi non sono stati ancora acquistati personalmente. Tanti docenti, infatti, utilizzano i computer messi a disposizione dagli istituti oppure quelli in dotazione in famiglia. Più di qualcuno ha pensato che il bonus potrebbe essere utile anche per acquistare uno smartphone, che tra le varie funzioni ne contiene anche più di qualcuna utile alla formazione: si tratta di uno strumento, tuttavia, che non dovrebbe essere annoverato con quelli direttamente collegati all’aggiornamento professionale. Ma non è detto. Su questo punto, quindi, è auspicabile che il decreto imminente del Miur, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, spazzi via ogni dubbio.

 

IMPORTO NETTO O DA TASSARE?

I 500 euro conferiti ai docenti, da prossimo anno scolastico attraverso una card, saranno esentasse: “la somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile”, spiega ancora il comma 121 della Legge 107 del 2015.

 

TENERE DA PARTE SCONTRINI, RICEVUTE E FATTURE.

In attesa del decreto ministeriale che chiarirà nei dettagli come rendicontare, entro il 31 agosto 2016 agli uffici amministrativi dell’istituto dove si presta servizio, possiamo dire da subito che i docenti dovranno mettere da parte scontrini e ricevute riguardanti l’aggiornamento e le attività di cui si è usufruito. Rimangono al momento diversi dubbi, legati al fatto che un semplice scontrino (privo di nominativo di chi ha usufruito il servizio) non è associabile al fruitore. Una circostanza che potrebbe creare non pochi problemi per chi andrà al cinema, al museo, al teatro, acquisterà un libro o un Dvd: non superando i 25 euro di spesa, infatti, non c’è obbligo di fattura nominativa. In ogni caso, i docenti che non dimostreranno le spese sostenute potrebbero vedersi ridurre o annullare l’importo, previsto sempre da 500 euro, della carta elettronica riguardante l’aggiornamento professionale dell’anno scolastico 2016/17.

 

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GLI APPROFONDIMENTI

La Legge n. 107 del 13 luglio 2015

Il DPCM del 23 settembre 2015

La nota del Miur del 15 ottobre 2015