Organizzare il prima possibile un altro concorso a cattedra e risolvere la “grana” dei Quota 96. Il doppio impegno non è da poco, soprattutto perché in tempi di spending review non è facile reperire i fondi per finanziarlo, ma se ad assumerlo è il ministro dell’Istruzione bisogna pensare seriamente che potrebbe andare in porto.
Sul primo punto, la necessità di velocizzare i tempi del concorso, Giannini ha detto, commentando i dati del rapporto Ocse, pubblicati il 25 giugno, sull’alta età media dei prof italiani (la metà ha più di 50 anni) e sull’elevata percentuali di docenti precari della scuola (18,5%), che “dobbiamo velocizzare al massimo i tempi del concorso per i docenti della scuola”.
Per far fronte a questa situazione, ha sottolineato il responsabile del Miur, a margine di un incontro alla Luiss, bisogna assumere nuovi docenti e ”il metodo per assumerli è il concorso. Ci stiamo inoltre impegnando – ha aggiunto il ministro – per risolvere il nodo della ‘quota 96’, un problema non creato da noi, su cui ci stiamo adoperando. Se riusciamo nell’intento potremmo avere altre 4mila assunzioni”. E liberare altrettanti insegnanti da una situazione ormai al limite del paradosso.
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