Categorie: Estero

Presto in libreria le memorie di Malala Yousafzai, la quindicenne che i talebani hanno tentato di uccidere

Si chiama semplicemente “I am Malala” il testo di memorie, in libreria in autunno, che racconterà la storia di Malala Yousafzai, la ragazzina pachistana quindicenne che alcuni mesi fa i talebani hanno tentato di uccidere davanti alla sua scuola della Valle di Swat.
Malala, che oggi risiede e frequenta la scuola a Birminghan, ha firmato un contratto da 3 milioni di dollari con le case editrici Weidenfeld & Nicholson per il Regno unito e Commonwealth e Little, Brown per il resto del mondo, come riporta il Guardian.
“Spero che questo libro raggiunga i cittadini di tutto il mondo, così che tutti capiscano quanto è difficile per alcuni bambini ricevere un’istruzione”, ha detto Malala. “Voglio raccontare la mia storia, ma solo perché è la storia di 61 milioni di bambini che non vanno a scuola. Voglio promuovere una campagna che dia a ogni ragazza e ragazzo il diritto di andare a scuola. È un diritto fondamentale”.
Malala cominciò nel 2009 a scrivere un blog sotto uno pseudonimo per la Bbc in lingua urdu per raccontare la vita di allora nella valle di Swat, dove i talebani stavano imponendo la loro influenza e il loro controllo. Poi la sua reale identità venne svelata e la ragazza è apparsa più volte sui media pachistani e internazionali per rivendicare il diritto delle bambine all’istruzione. Nel 2011 il Pakistan le ha conferito il National Youth Peace Prize.

Nell’ottobre dello scorso anno, un gruppo armato di talebani è salito sull’autobus della scuola urlando: “Chi di voi è Malala Yousafzai? Parlate, altrimenti vi ammazziamo tutte”. Quando lei si è fatta avanti, uno di loro le ha sparato un colpo alla testa, che le ha trapassato il cranio.
Dopo il ricovero in Pakistan, la ragazzina è stata trasportata in Inghilterra e ricoverata all’ospedale di Birminghan, specializzato in ferite di guerra. Malala si è lentamente ripresa e all’inizio di marzo è potuta tornare a scuola. Ed è anche tornata a scrivere.

Alessandro Giuliani

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