Sono stati presentati a Pescara i risultati dello studio effettuato su trecento i bambini in età evolutiva che sono stati esaminati su tutto il territorio regionale con il progetto Scuola Inclusiva . “I dati confermano che dobbiamo mantenere sempre alta l’attenzione. Il progetto Scuola Inclusiva mira proprio a questo: creare le condizioni migliori per prevenire la diverse forme di disturbo evolutivo, ma anche evitare che sul mondo della scuola si riversino responsabilità ulteriori legate a possibili ritardi che si potrebbero verificare in fase di certificazione dei disturbi. Lo studio, inoltre, vuole dare alla scuola e dunque ai docenti gli strumenti necessari per capire come e quando intervenire di fronte a determinati atteggiamenti dei bambini. L’obiettivi è migliorare la vita dei più piccoli ma anche delle famiglie direttamente coinvolte”.
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Tra le diverse forme di disturbo evolutivo figurano il disturbo del linguaggio e il disturbo affettivo con percentuali vicine al 10%, di poco superiore la percentuale dei bambini con instabilità psicomotoria che comprende la capacità del bambino di regolare le proprie competenze, come l’autocontrollo o la capacità di regolare il tono di voce o le reazioni.
I dati dicono che i bambini con ritardo evolutivo sono una piccola percentuale comunque superiore a quei bambini considerati iperattivi.
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