Prima l’illusione dell’assunzione, poi l’amara realtà del licenziamento. Ecco l’amaro destino di alcuni professori riservisti. Come riporta Italia Oggi sono tanti (almeno un centinaio) i docenti precari con questo destino.
I professori (che avevano ottenuto l’abilitazione e avevano presentato tardivamente la domanda di inclusione nelle graduatorie) avevano presentato ricorso d’urgenza al Tar del Lazio perché era stato precluso l’accesso alle GaE. Dopo che le istituzioni scolastiche avevano rigettato le domande perché la legge non consentiva ingressi tardivi nelle graduatorie ad esaurimento, i docenti non si era persi d’animo e grazie al parere del Consiglio di Stato erano riusciti ad essere inclusi in graduatoria con riserva.
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Questo inserimento, però, costituisce titolo per la stipula di contratti a tempo determinato e indeterminato.
I giudici amministrativi hanno capovolto il precedente pronunciamento. L’inserimento sarebbe un fatto meramente formale che avrebbe potuto dispiegare effetti solo all’esito dell’eventuale scioglimento della riserva.
I contratti sarebbero rimasti validi solo se il prestatore di lavoro avesse vinto la causa ottenendo la dichiarazione del proprio diritto allo scioglimento della riserva. I giudici amministrativi – riporta il giornale – si stanno pronunciando nel merito e stanno rigettando i ricorsi.
A mano a mano che le sentenze vengono notificate all’amministrazione, gli uffici stanno procedendo ai licenziamenti dei ricorrenti che hanno perso la causa. Non solo. Gli uffici stanno anche predisponendo anche all’azzeramento dei punteggi, che sarebbero stati maturati dagli interessati se il servizio fosse stato prestato in qualità di aventi titolo.
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