“Saper scrivere ha bisogno di un percorso. Il tema d’italiano ne è la conclusione”, questo il pensiero di Adriano Di Gregorio, insegnante d’italiano, scrittore di libri gialli e youtuber presente all’appuntamento di Tecnica risponde LIVE del 20 giugno, a cui è intervenuta anche l’ispettrice Flaminia Giorda.
Adriano Di Gregorio, nel corso della nostra diretta, ha spiegato quali sono i consigli che di solito elargisce ai suoi alunni alle prese con la prima prova d’italiano della maturità. Innanzitutto il professore ha voluto chiarire che, secondo lui, per arrivare preparati alla prima prova non basta pensarci all’ultimo momento. “Il compito di italiano è un po’ particolare. Non è come la seconda prova dove devi cercare di fare una serie di esercizi. Saper scrivere ha bisogno di un percorso, un percorso culturale in generale. Il tema di italiano è la conclusione del percorso. Se ci sono difficoltà non è certo nelle ultime due settimane di scuola che si può venire a capo di queste difficoltà” ha affermato Di Gregorio.
Il nostro ospite ha parlato di qualcosa con cui ogni maturando si scontra nel momento nel proprio esame: la tensione. “Ai miei alunni ho consigliato innanzitutto di fare gestione dell’ansia. I ragazzi sono ogni anno più fragili. Loro immaginano di essere malati, di avere qualcosa che non va. Io li rassicuro perché l’ansia l’abbiamo avuta tutti e non è una malattia. È ovvio – ha aggiunto – che si deve andare a fare gli esami di maturità con una certa dose di ansia quindi cerco di rassicurarli da questo punto di vista”.
Il professore ha anche dato un consiglio un po’ fuori dal comune ma che può risultare utile e originale per i maturandi: “Ho consigliato di scavare all’interno del loro bagaglio scolastico e culturale. Le tracce secondo me sono un punto di partenza: è chiaro che bisogna partire da lì però il tema affrontato può essere allargato, arricchito aggiungendo anche un libro, e perché no, una canzone, un film che hanno visto. Qualcosa che possa loro richiamare quella traccia. Cerco di farli ragionare, di farli pensare. In questo ambito – continua Di Gregorio – loro si trovano un po’ più a loro agio. Loro si stupiscono: ‘Ah quindi possiamo parlare anche di un film!’. Perché no! Nel Testo Ministeriale c’è scritto di allargare, magari con le loro fonti: quindi si possono citare canzoni, loro esperienze. Sono fonti personali che potrebbero essere utilizzate, anzi ben venga”.
In quanto agli aspetti pratici, Di Gregorio si è sentito di suggerire a tutti i maturandi di curare la forma del proprio elaborato e di evitare gli errori più banali che, purtroppo, spesso emergono a causa dell’ansia. Il segreto per lui? Rileggere e prestare attenzione al suono delle frasi. “Dico ai ragazzi di fare attenzione alla parte grammaticale e all’ortografia. Purtroppo anche all’esame di maturità si vedono degli errori anche abbastanza banali. Per il resto possiamo anche aiutarli nella correzione e nella comprensione del testo. Però se c’è un errore grammaticale a quel punto il testo è valutato in maniera negativa” ha detto Di Gregorio.
“Poi dico loro che devono rileggere partendo da due punti di vista. Oltre a fare attenzione alla grammatica devono cercare di rileggere il testo a suono. La struttura della frase ha anche una certa musicalità. Se rileggono le frasi singole non se ne accorgono. Io di solito nei compiti in classe non sottolineo l’errore, metto una freccetta e dico loro di rileggere. Quando rileggono per intero la frase sono loro stessi che a suono sentono che c’è qualcosa che non va” ha concluso il docente.
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