Ci sono emendamenti scontati ma anche inaspettati tra quelli approvati dalla Camera nel corso dell’esame e del voto del ddl che introduce l’educazione civica come materia curriculare nella scuola primaria e secondaria di primo grado.
Tra le novità introdotte nelle ultime ore, figura la cancellazione delle sanzioni a carico dei bambini indisciplinati della scuola primaria: per loro, in pratica, scompaiono le sanzioni, dalla nota sul registro fino alla sospensione e all’espulsione da scuola: si tratta di una abolizione di una norma storica, datata addirittura 1928.
“Verso gli alunni che manchino ai loro doveri – prevedeva l’articolo 414 del Regio decreto 1297 – si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.
Di fatto la cancellazione del Regio decreto di quasi cento anni fa, intende “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, si legge nel testo approvato, estendendo alla scuola primaria il Patto educativo di corresponsabilità, introdotto da tempo nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
In caso di problemi comportamentali dell’alunno, largo, quindi, al coinvolgimento della famiglia: senza il suo apporto, infatti, è provato che non si possono ottenere risultati. E il pugno di ferro, per ribadire il rispetto delle regole, serve a poco.
Resta da capire, tuttavia, come si dovranno comportare le scuole laddove le famiglie non siano collaborative: è un caso tutt’altro che trascurabile, visto che negli ultimi anni si è fatto sempre più difficile il rapporto con molti genitori, una parte dei quali arriva a compiere atti di violenza, fisica o psicologica, nei confronti del corpo insegnante.
Federico Fornaro di Leu e Anna Ascani del Pd si sono però lamentati per la mancanza di fondi necessari per formare i docenti sulla disciplina che si sta caricando di contenuti, che anche per i partiti di Governo risultano rilevanti.
Il 30 aprile, la Camera ha concluso l’esame e il voto degli emendamenti: l’esame riprenderà il pomeriggio di giovedì prossimo, 2 maggio, con il voto finale del disegno di legge.
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