Categorie: Politica scolastica

Primo giorno di scuola con sciopero: lo ha deciso l’Unicobas

Lo scenario in cui prenderà avvio il nuovo anno scolastico si sta poco per volta delineando meglio anche se resta l’incertezza sulle reali intenzioni del Ministro Giannini in merito al più volte annunciato provvedimento legislativo sulla scuola.
Nella giornata del 7 agosto è stata siglata l’intesa sul fondo di istituto e il Ministero dell’Istruzione ha assicurato che entro la metà di settembre saranno comunicati alle scuole le somme disponibili per il 2014/2015.
Si inizia ad organici invariati rispetto allo scorso anno ma con un numero maggiore di alunni soprattutto nelle regioni del nord dove il calo demografico si fa sentire di meno grazie all’apporto delle famiglie straniere.
I sindacati confederali sembrano intenzionati ad aspettare le prossime mosse di Giannini e Renzi per decidere eventuali iniziative (per intanto va però registrato che Cgil e FGU-Gilda non hanno firmato l’intesa sul fondo di istituto), mentre chi ha deciso di non attendere oltre e di passare dagli annunci ai fatti è l’Unicobas, il piccolo sindacato di base, particolarmente combattivo in questi mesi estivi.
Il segretario nazionale Stefano d’Errico non ha dubbi: “Ci pare che di fatto il Ministro e il Governo abbiano ormai scelto la strada da percorrere: superiori a 4 anni e relativo taglio di 60.000 cattedre, aumento obbligatorio dell’orario per tutti i docenti senza retribuzione aggiuntiva, aumento d’orario facoltativo (ma chi non lo facesse rimarrebbe a stipendio base), valutazione di docenti ed Ata e differenziazioni stipendiali operate dai dirigenti (contratto ‘flessibile’) anche attraverso l’incrocio con i risultati dei test Invalsi”
“Per non parlare – aggiunge ancora d’Errico – della sparizione delle graduatorie di istituto e della sparizione (fisica) dei precari (supplenze e sostituzioni, infatti,  le dovrebbero fare gli insegnanti di ruolo)”.
La conseguenza di questa analisi impietosa è inevitabile: per il 17 settembre l’Unicobas proclama uno sciopero dell’intero comparto; contando sul malcontento sempre più diffuso all’interno del mondo della scuola d’Errico spera di riscuotere una buona adesione.  

Reginaldo Palermo

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