La data d’inizio del nuovo anno scolastico non sarà la stessa per tutti gli alunni: al posticipo al 24 settembre deciso dalla Regione Campania, che non ha sottoscritto le Linee Guida per il rientro scuola, prendendo quindi le distanze anche dal giorno d’inizio comune del 14 settembre proposto dal ministero dell’Istruzione, si somma l’anticipo deciso dalla provincia di Bolzano, dove si riprenderà lunedì 7 settembre. E ora la stessa data, quindi una settimana prima degli altri, è stata deliberata dall’Alto Adige.
Attuando le competenze della Provincia autonoma in materia scolastica, gli assessori competenti dei tre gruppi linguistici dell’Alto Adige – Giuliano Vettorato, Philipp Achammer e Daniel Alfreider – hanno stabilito di far rientrare gli alunni nella prima decade di settembre.
Ma non solo. Secondo l’andamento epidemiologico, gli assessori hanno introdotto un modello di rientro a scuola che si rifà ai colori del “semaforo”: si applicherà il verde (quindi le norme più “morbide” su assembramento e igiene, mascherine solo negli spazi comuni) se la situazione dovesse progressivamente e numericamente ridursi di portata; si adotterà il giallo (con distanziamento di un metro, obbligo di mascherina e ingressi scaglionati) qualora non dovessero riscontrarsi miglioramenti sostanziali rispetto ad oggi; oppure si introdurrà il rosso (nuovo lockdown e didattica a distanza) nel caso di un ritorno alle condizioni epidemiologiche di marzo e aprile 2020.
Determinante, quindi, ai fini dell’applicazione delle regole da adottare a settembre nella gestione delle scuole, saranno le indicazioni del Comitato tecnico scientifico, frutto anche dei pareri degli epidemiologi.
“L’obiettivo – hanno spiegato gli assessori competenti dei tre gruppi linguistici – è quello di garantire il più possibile la didattica in presenza”.
Vettorato, Achammer e Alfreider hanno assicurato il massimo impegno per garantire il servizio mensa e il rientro pomeridiano.
Il ritorno degli alunni in classe, dopo lo stop di inizio marzo, viene preparato da un tavolo operativo, mentre le linee guida saranno elaborate da un gruppo di lavoro con esperti di queste tematiche.
“La ripresa delle attività didattiche a settembre, con l’avvio del nuovo anno scolastico, è oggettivamente condizionata da una serie di fattori, che, al momento, si possono solo ipotizzare e valutare con le dovute cautele”, ha precisato Vettorato.
Quindi, se la linea del contagio dovesse essere vicina allo zero, quindi “verde“, la mascherina non si porterebbe in classe ma solo negli spazi comuni o quando il distanziamento non fosse possibile.
Lo scenario giallo prevede, invece, il rispetto del metro di distanza e dispositivi di protezione per docenti e studenti da 6 anni in su: saranno anche possibili ingressi scaglionati, spazi aggiuntivi per la didattica, lezioni inferiori a 60 minuti.
Lo scenario rosso rappresenta l’ipotesi peggiore, ovvero quella in cui vi sia un ritorno della pandemia ai livelli dello scorso marzo. Potrebbe richiedere un nuovo lockdown, con conseguente didattica a distanza, “riformulata e migliorata”, come ha sottolineato Vettorato.
In base alle indicazioni del Dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, si prevede che l’ingresso dei bambini nelle scuole dell’infanzia avverrà in modo scaglionato, indicativamente tra le 7.45 e le 9.00 al mattino e dalle 13.45 alle 14.45 per l’uscita pomeridiana.
Al momento, inoltre, le indicazioni dell’Azienda Sanitaria per la ripartenza a settembre non impongono alcun limite al numero di bambini per gruppo, quindi sono possibili anche sezioni da 25 bambini, privilegiando le attività all’aperto.
A livello nazione, va ricordato che mentre nel Piano concordato con l’amministrazione è stato previsto indistintamente per il 14 settembre, le decisioni prese dalle Giunte regionali sono diversificate.
In Veneto si è stabilito l’11 settembre. Altre regioni hanno prescelto date successive al 14 proposto dal MI. L’ultima è stata la Giunta regionale della Puglia, che il 2 luglio ha approvato il nuovo calendario scolastico indicando come data d’inizio giovedì 24 settembre. La decisione della Regione Puglia è comunque vincolata all’efficacia all’emanazione dell’ordinanza del ministero dell’Istruzione per la riapertura delle scuole.
Lombardia, Lazio, Basilicata e Valle d’Aosta hanno invece indicato lunedì 14 settembre.
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