Oggi, 13 settembre, una scuola di Ercolano, in Campania, l’Istituto Comprensivo I.C.3 “De Curtis – Ungaretti, ha deciso di aprire i battenti con una festa in memoria di Giovanbattista Cutolo, il ragazzo ucciso lo scorso 31 agosto Napoli da un 16enne.
Prima dei festeggiamenti c’è stato un momento di raccoglimento, scandito dalla tromba che ha suonato il silenzio e dalle preghiere, seguito dal volo di palloncini bianchi. “Idealmente abbiamo fatto volare verso l’alto, verso Giogiò i nostri pensieri. Questi palloncini bianchi simboleggiano la speranza, per dire mai più alla violenza, mai più degrado – esordisce la dirigente scolastica – Dove c’è il cuore, dove ci sono i sentimenti, lì c’è futuro. La scuola è un luogo di cultura, di legalità, ma soprattutto rappresenta il futuro per i nostri bambini”.
“Un ragazzo che muore per mano di un altro ragazzo è terribile – afferma la preside – Non c’è motivo alla morte di un giovane. Oggi è un giorno importante per tutti, in particolare per i nostri bambini che entrano a scuola per la prima volta, sia alla primaria che alla secondaria. Abbiamo deciso di dedicare questo duplice momento, in entrambi i plessi scolastici, a Giogiò per due motivi: innanzitutto perché era un musicista e la nostra è una scuola ad indirizzo musicale. E poi perché è una morte tragica e assolutamente impensabile. I nostri ragazzi hanno voluto commemorarlo così, con un ricordo semplice, fatto di musica e solarità. I nostri giovani devono esprimere il futuro nella loro veste migliore, attraverso la cultura, la musica, la bellezza, l’istruzione, che in molti territori e in molte periferie spesso viene meno”. Gli alunni delle medie hanno scritto i loro pensieri in alcune lettere rivolte proprio al ragazzo ucciso.
“La nostra è una scuola molto attiva, impegnata”, insiste la preside che lancia, inoltre, un appello alle famiglie, contro la dispersione scolastica: “Mandate a scuola i vostri figli. Educateli, dategli il senso della dignità e delle regole: senza quelle non andiamo avanti. Abbiamo bisogno della vostra partecipazione. Rispettate la scuola, come noi rispettiamo voi genitori. Faremo del nostro meglio per esservi vicino. Buon anno scolastico. I bambini delle quinte accompagnano gli alunni delle prime in classe: è un gesto simbolico, il grande guiderà il piccolo e così sarà per sempre”.
“Noi a scuola siamo raccoglitori di bambini. Li chiamiamo, evitiamo che la dispersione scolastica diventi una piaga. Purtroppo le periferie sono tutte abbandonate e questo non dobbiamo più permetterlo. Per questo siamo in prima linea, con i nostri insegnanti, con la giunta, e spesso riusciamo a riportarli sulla strada retta e giusta. Non è sempre facile. Le famiglie hanno bisogno di moltissimo sostegno e la rete sociale deve aiutare i genitori a comprendere quanto sia importante il futuro dei loro figli – è il messaggio della preside – Senza cultura, senza istruzione, senza bellezza non si va da nessuna parte. Noi insegniamo anche questo, l’amore per il bello. Ecco perché abbiamo una scuola molto bella, molto accogliente, immersa in un territorio che è il Parco Nazionale del Vesuvio. Abbiamo bisogno che venga apprezzata dalla comunità. In questi ultimi anni, subito dopo il Covid, si è risvegliata l’esigenza di essere comunità, di stare più vicini al territorio. Oggi ho sottolineato, nel rivolgermi ai genitori presenti, il rispetto delle regole, degli orari, dell’ordine, della pulizia, invitandoli a seguire i loro bambini. C’è una responsabilità genitoriale e sociale. Lo dobbiamo ai nostri giovani, alle nostre periferie, ma soprattutto al nostro futuro”.
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