Attualità

Primo Maggio: festa del lavoro e di San Giuseppe. Ma il Governo a lavoro

Come è noto la Festa del Lavoro venne istituita nel 1889 dal movimento socialista in ricordo di un comizio sindacale tenuto all’Haymarket Square di Chicago l’1 maggio 1886 funestato dallo scoppio di una bomba che costò la vita ad una decina di presenti e che portò all’impiccagione di 4 dirigenti sindacali.

E come è pure noto fu abolita dal fascismo Il 20 aprile del 1923: troppo sovversiva e troppo collettiva. Meglio un’autarchica e individualista Festa del lavoro italiano da celebrare in coincidenza con il Natale di Roma.

“Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia – recita la legge – vista la legge 23 giugno 1874, n.1968; vista la legge 19 giugno 1913, n.630; udito il Consiglio dei ministri; sulla proposta del presidente del Consiglio dei ministri, ministro dell’Interno, di concerto con il ministro della Giustizia e degli affari di culto; abbiamo decretato e decretiamo: il 21 aprile, giorno commemorativo della fondazione di Roma, è destinato alla  celebrazione del lavoro ed è considerato festivo, eccetto che per gli uffici giudiziari. È soppressa la festa di fatto del 1° maggio e tutte le pattuizioni intervenute tra industriali ed operai per la giornata di vacanza in tal giorno dovranno essere applicate pel 21 aprile e non pel 1° maggio. Il presente decreto entra in vigore oggi e sarà presentato al Parlamento per essere convertito in legge. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 19 aprile 1923”.

Ripristinata nel 1947, Pio XII, per toglierla dalla sfera socialista e coinvolgere i cattolici, istituisce nel 1955 questa festa in onore di S. Giuseppe artigiano, intendendo così offrire al lavoratore cristiano e a tutti i lavoratori un modello e un protettore. Cristo stesso ha voluto essere lavoratore, trascorrendo gran parte della vita nella bottega di Giuseppe, il santo dalle mani callose, il carpentiere di Nazaret.

Intanto oggi, lunedì Primo Maggio, alle 10 a Palazzo Chigi si riunirà il Consiglio dei ministri per approvare il pacchetto di misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro e in materia di salute e quando, sempre alle stessa ora, partiranno le iniziative messe in campo dai sindacati. 

I leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e PierPaolo Bombardieri saranno a Potenza, la piazza scelta quest’anno per la tradizionale celebrazione del Primo Maggio, ma non dovranno aspettare le notizie che arrivano da Roma per conoscere i contenuti del dl Lavoro. 

Già sulla convocazione hanno posto problemi di metodo oltre che di merito. ”Questo non è il metodo per noi accettabile perché, in questo modo, vuol dire non riconoscere ai sindacati che rappresentano le lavoratrici ed i lavoratori il ruolo che debbono e possono svolgere in questa situazione”, ha rimarcato Landini all’uscita del vertice. “Siamo sempre pronti al confronto, è la Meloni che non ci riceve, lo ha fatto a novembre e lo fa solo adesso”, la stoccata di Bombardieri. 

Intanto il Primo maggio sarà celebrato a Napoli, mentre Roma ospiterà nel pomeriggio, in piazza San Giovanni, il classico  Concertone: nove ore di musica dal vivo e circa cinquanta artisti. Un appuntamento ultratrentennale salutato giorno fa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Auguro – ha detto – una giornata serena e festosa ai giovani al Concertone di piazza San Giovanni a Roma. La musica sottolinea anche la connessione di speranza tra le parole ‘lavoro’ e ‘pace'”.

Pasquale Almirante

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