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Primo ostacolo per Fioroni: due interpellanze sui test Invalsi

Si aprirà con una duplice interpellanza al Ministro Fioroni la prima seduta generale della Camera in programma per il prossimo 13 giugno.
Il Ministro dovrà fornire chiarimenti sulla questione dei test Invalsi e in particolare su quanto accaduto in Emilia-Romagna, dove una dirigente scolastica è stata sottoposta a provvedimento disciplinare dalla direttrice generale Stellacci per non essere stata sufficientemente rigorosa nei confronti del proprio collegio dei docenti che aveva deciso di non somministrare agli alunni le prove di valutazione.
Le interpellanze, in realtà, sono due: una è proposta dal deputato di Forza Italia Fabio Garagnani e l’altra da Alba Sasso, Donata Lenzi, Katia Zanotti (Ulivo) e Titti De Simone (Rifondazione Comunista).
E così mentre Garagnani chiede al Ministro che il procedimento disciplinare, definito “sacrosanto”, non venga sospeso, le parlamentari della maggioranza puntano con decisione il dito contro la direzione scolastica regionale manifestando il timore che l’azione della direttrice Stellacci “possa assumere l’aspetto di un’intimidazione politica nei confronti delle scuole e del personale che hanno manifestato apertamente le loro critiche ai provvedimenti del Ministro Moratti”.
La richiesta finale è diametralmente opposta a quella del deputato Garagnani: “chiediamo al Ministro Fioroni – concludono infatti le interpellanti – se non ritenga necessario ed urgente verificare la correttezza del comportamento dell’ufficio scolastico regionale, in base al principio di leale e corretta collaborazione fra l’amministrazione e le autonomie scolastiche”
In pratica il Ministro dovrà prendere posizione e dire se ritiene censurabile il comportamento della direttrice Stellacci o se, viceversa, lo considera legittimo ammettendo implicitamente che, almeno nel caso dei test Invalsi, qualche esagerazione da parte del fronte antimorattiano ci sia stata.
La posta in gioco è elevata e certamente il neo-Ministro cercherà in tutti i modi di non cadere su una questione apparentemente secondaria ma che potrebbe nascondere non poche insidie di carattere politico.
Una “condanna” dell’operato della direttrice Stellacci potrebbe essere mal digerita dall’apparato ministeriale creando una situazione di conflittualità fra funzionari e parte politica; ma se Fioroni dovesse considerare accettabile il comportamento dell’Ufficio Regionale dell’Emilia-Romagna, correrebbe il rischio di perdere il sostegno (che per la verità sembra già vacillare) del fronte anti-morattiano e della stessa Cgil-Flc che, sul territorio, si è “spesa” non poco nel sostenere la dirigente scolastica sotto inchiesta.

Reginaldo Palermo

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