Fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, etc.). Eventuali contributi possono dunque essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo e nella massima trasparenza, partecipano per al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni, per raggiungere livelli qualitativi più elevati. E’ pertanto illegittimo e si configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo. I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto.
Riferimenti normativi sono ( http://www.istruzione.it/urp/tasse.shtml ):
– comma 622 della legge 27 Dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007): “resta fermo il regime di gratuità ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226;
– nota ministeriale prot. 312 del 20/3/2012;
– nota ministeriale prot. 593 del 7/3/2013;
– combinato disposto dell’art. 1, comma 5, e dell’art. 6, comma 1 del Decreto Legislativo 15 Aprile 2005, n. 76 e dell’art. 28 del Decreto Legislativo 17 Ottobre 2005, n. 226.
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